Sam Burton

Dear Departed

2023 (Partisan)
folk, soft-rock, baroque-country

Le impeccabili ballate sempiterne di Sam Burton hanno finalmente trovato tempo e luogo dove ottenere conforto. Dopo aver turbato i sogni degli ultimi romantici con “I Can’t Go With You” (primo album ufficiale ma quarto progetto discografico, avendo l’autore pubblicato due cassette e un cd per la Chtonic Records), il cantautore americano si affida alle sapiente mani di Jonathan Wilson per il nuovo lavoro, “Dear Departed”, abbracciando con slancio e passione la grazia di autori come Jimmy Webb e Harry Nilsson.

 

Burton si abbandona a suadenti ma mai affettati arrangiamenti orchestrali, Wilson tesse alla maniera di un novello Paul Buckmaster un tappeto d’archi, con riverberi country stile Laurel Canyon, tenui accenni di fingerpicking, ondeggianti note di pianoforte e melodie tanto gentili quanto ardenti.
Sobrietà e quiete dominano sulle dieci tracce, l’atmosfera imperturbabile e malinconicamente elegante conquista senza eccessivi turbamenti, il rigore lirico e musicale culla l’ascoltatore lasciando una lieve sensazione di magia e mistero.
Per quanto “Dear Departed” possa apparire confortevole e appagante, è un disco che nasconde in verità un trascorso non semplice né agevole per l’autore: non è stato un periodo facile per Sam Burton, tra difficoltà sentimentali, precarietà lavorative e una rottura contrattuale con la casa discografica che lo ha obbligato a lavorare nei campi per poter avere un luogo dove dormire e mangiare.
Negli ultimi tre anni il musicista americano ha prima lasciato la California per spostarsi nello Utah, per poi ritornare nuovamente a Los Angeles, accolto in una nuova casa e con tanta voglia di ricominciare e rimettersi in gioco.

“Dear Departed” racconta questo lungo travaglio interiore e personale senza chiedere compassione. Burton decanta la bellezza della natura e la potenza dei sentimenti, strappando quei fili sottili che ancora nutrono l’anima, riannodandone le flebili trame con un set di melodie memorabili.
Sono canzoni semplici e genuine che suonano piacevolmente familiari e affabili (“Maria”), incastri armonici talmente perfetti da annullare qualsiasi intolleranza al romanticismo (“Long Way Around”), melodie così spigliate da strappare più di un sorriso di compiacimento (“Empty Handed”). Il nuovo album di Burton è ispirato e compatto al punto da sembrare un corpo unico, anche se ci sono in verità poche affinità tra gli eleganti languori country di “Coming Down On Me”, l’onirico flusso psichedelico alla Tim Buckley/Fred Neil di “Looking Back Again”, la pulsante malinconia di “Pale Blue Night” e la vivida pigrizia di “I Go To Sleep”.

“Dear Departed” è un album che brulica passione e una genuina arte della composizione. Sam Burton si avvicina pericolosamente alla sublimazione melodica, anche quando con archi e arie sognanti decanta l’amore (“My Love”), per poi accettare l’inevitabilità della quotidianità in “A Place To Stay”.
Senza dubbio queste dieci canzoni cantano di sentimenti che appartengono al passato, ma per Burton spetta a noi riviverli nel presente per ritrovare la speranza e lo slancio necessari per andare avanti senza compromessi. A “Dear Departed” spetta solo il compito di fare da colonna sonora a quei sempre più solitari e inguaribili romantici. Astenersi adoratori della sperimentazione e post-punker incalliti.

30/07/2023

Tracklist

  1. Pale Blue Night
  2. I Don't Blame You
  3. Long Way Around
  4. Coming Down On Me
  5. Empty Handed
  6. Maria
  7. I Go To Sleep
  8. Looking Back Again
  9. My Love
  10. A Place To Stay




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