Sparks

The Girl Is Crying In Her Latte

2023 (Island)
art-pop, progressive-pop, synth-pop

Una volta si usava "piangere sul latte versato", oggi il mondo viaggia talmente veloce che ci si dispera direttamente su un caffelatte al bar, prima ancora che questo possa (ipoteticamente) rovesciarsi. A prendere la parola con il loro curioso sarcasmo, arma vincente da più di cinquant'anni di carriera, sono i fratelli Ron e Russell Mael, in arte Sparks, tornati sulle scene con l'ipnotico "The Girl Is Crying In Her Latte". Ancora più surreale e criptico della precedente fatica "A Steady Drip, Drip, Drip", l'album include, oltre al pop sintetico e progressivo, incursioni post-industrial, progressive-electronic, e dettagli chamber-pop, a volte ibridati ai generi citati in precedenza, e in qualche caso puri in forma sinfonica. Il fiore all'occhiello rimangono i testi bizzarri e umoristici, posti in evidenza dalle sonorità solitamente scelte per contrasto.

Bastano pochi accenni del ritmo concentrico e dei ronzii dell'efficace apertura "The Girl Is Crying In Her Latte" per iniziare a muovere i piedi e non riuscire più a dimenticarla: il video della traccia ha inoltre attirato subito l'attenzione per la partecipazione della super-ballerina d'eccezione Cate Blanchett. I beat di "Veronica Lake" si orientano verso l'elettronica progressiva, ruotando intorno alla storia dell'icona degli anni Quaranta, alla quale il governo chiese di cambiare la sua pettinatura a causa dei ripetuti incidenti sul lavoro accaduti alle donne che la copiavano, rimanendo impigliate nei macchinari. Si compie un piccolo tuffo nel passato con i riff glam di "Nothing Is As Good As They Say It Is", brano dalle liriche dirette e taglienti che include sfaccettature power-pop e spunti dall'ultima produzione dei Kinks e dall'europop degli ABBA.

Si mantengono costanti i glitch ripetitivi della progressiva "Escalator" e i synth e i battimani dell'incalzante "The Mona Lisa's Packing, Leaving Late Tonight", che non esplode mai, mentre ingrana impercettibilmente "You Were Meant For Me", grazie a un botta e risposta tra guizzi elettrici di chitarra e archi.
Prevalgono gli arrangiamenti orchestrali obliqui nella sfarzosa "Not That Well-Defined", sostenuta dai toni concitati di una chitarra acustica, così come nelle tracce successive: l'inquietante e coinvolgente "We Go Dancing" ricorda un'opera a tratti recitata, sostenuta da fiati e tastiera; "When You Leave" è invece caratterizzata da echi beatlesiani, per poi proseguire con "Take Me For A Ride", il cui sound sembra uscire tanto da "Lo schiaccianoci" di Tchaikovsky quanto da un film di Natale random, rendendolo obiettivamente il brano meno riuscito dell'album.
Dopo le arie sinfoniche e placide di "It's Sunny Today", si ricomincia a ballare sulle derive techno sfiorate dai synth acidi e ossessivi di "A Love Story", per poi avviarsi alla chiusura con l'armonica e gradevole "It Doesn't Have To Be That Way" e con il piano solenne e i cori sovrapposti di "Gee, That Was Fun".

Il tempo si infrange e dilata a dismisura a più riprese durante l'ascolto di "The Girl Is Crying In Her Latte", lavoro in continuo movimento che riconferma l'inesauribile vitalità degli Sparks, in grado di confondere l'ascoltatore come un nastro di Möbius: un solo lato in vista, quello del divertimento e del piacere di fare musica, e infinite possibilità a disposizione, lungo una strada che per il duo sembra non avere fine.

26/05/2023

Tracklist

  1. The Girl Is Crying In Her Latte
  2. Veronica Lake
  3. Nothing Is As Good As They Say It Is
  4. Escalator
  5. The Mona Lisa's Packing, Leaving Late Tonight
  6. You Were Meant For Me
  7. Not That Well-Defined
  8. We Go Dancing
  9. When You Leave
  10. Take Me For A Ride
  11. It's Sunny Today
  12. A Love Story
  13. It Doesn't Have To Be That Way
  14. Gee, That Was Fun