Alex Pester - Boy

2024 (Stripey Jumper)
folk, songwriter

"Alex Pester ha scritto, suonato, progettato e prodotto questo album. Ha anche masterizzato le tracce 4 e 8 e ha giocato con il resto. Jake Oakman ha suonato un ulteriore synth sulla traccia 1 e la chitarra solista sulle tracce 3 e 11. Ha anche fornito un master iniziale che ho poi modificato in molte canzoni a mio piacimento. Srah canta nella traccia 4. Alex ha suonato: voce, chitarra acustica, chitarra elettrica, chitarra basso, batteria, campanelli da slitta, cimbalini a dita, harmonium, pianoforte, virginal, organo a pompa, ukulele, mandolino, melodica, Yamaha DX27, Yamaha PS25, wood block, basso ad arco, arpa, inalatore".

Basterebbe questa semplice lista di presentazione per giustificare l'attenzione e il rispetto che nutro nei confronti del cantautore e musicista inglese, una delle penne più lucide e potenti degli ultimi anni, posto al centro delle attenzioni della stampa in un raro momento di fuga dall'hype ("Better Days", 2023) e già frettolosamente accantonato.
Poco più che ventenne, Alex Pester vanta già una cospicua discografia, dispensatrice di meraviglie che sembra quasi impossibile appartengano ai tempi correnti, tra le ispirazioni spesso citate (Harry Nilsson, Nick Drake, Donovan, Paul McCartney) è rintracciabile più che un'assonanza stilistica una corrispondenza d'intenti che esula dal fattore puramente estetico.
È stato già sufficiente il concentrato di psichedelia, folk, pop, jam rock, spoken word, Canterbury sound e beat di "Lover's Leap" per capire che Pester è un artista baciato dall'ispirazione, un autentico outsider. In un panorama dove imperversano autotune e svogliatezze indie-pop, il suo è un approccio più simile a quello di un novello Todd Rundgren.

A pochi mesi di distanza dall'introspettiva e mesta parentesi di "I Won't Give Up On You", Pester sfodera l'ennesima sequenza di gioiellini di puro artigianato compositivo, in cui melodie ineffabili e arrangiamenti semplicemente sublimi mettono a segno l'ennesimo capolavoro del ragazzo di Bath.
Il sibilo elettronico simile a una fisarmonica in lieve distorsione sprona le suggestive vestigia psichedeliche di "Spiteful Song", ed è solo la prima, intensa pagina di un disco che reinventa con aspre tonalità la vitalità della musica folk-pop ("Lie There"), rinnova le migliori intuizioni del rock-psichedelico lo-fi ("Tongue-Tied Tiger") e sfodera riff contagiosi immersi in stratificazioni sonore ruvide e viscerali ("Living In The World").

"Boy" è un disco dove ognuno dei tasselli è un concentrato di idee e suoni che lasciano il segno, che sia la leggiadria pop puramente British di "Sad But True", l'eterea, bucolica e sognante ninna nanna folk di "How Could He Change Your Way?" o la perfetta sintesi di melodia e liriche della struggente ballata pianistica "Moon Song", tutto l'album è una continua fiera delle meraviglie.
Al di là della frettolosa archiviazione sotto il termine cantautore, va sottolineato che nel mondo di Alex Pester nulla è in verità come sembra: scrittura e arrangiamento vanno di pari passo, a pregevoli intuizioni armoniche corrispondono sonorità accurate e stranianti, spesso spoglie del superfluo, ma l'imprevedibilità è sempre dietro l'angolo.
Il suono crepuscolare di una drum machine e un pizzico di fantasiose incursioni strumentali bastano per incorniciare "Cardamon" in un immaginario cosmico e psichedelico d'antan. Allo stesso modo, lievi suggestioni orchestrali offrono il terreno adatto per la deliziosa folk-ballad "The Rain", ed è oltremodo intensa la suggestione donata da "Christmas", brano dalla struttura quasi circense-teatrale, che sfodera sul finale una melodia memorabile.

"Boy" è ancora una volta un esempio d'autonomia artistica e creativa che sfida le regole della produzione contemporanea. Non vedrete molti post sui social, né leggerete fiumi di recensioni da parte di commentatori improvvisati, o negozianti sempre pronti a esaltare la cinquantesima ristampa del primo King Crimson o l'edizione multicolor di Pino D'Angiò. La mancanza di un supporto fisico ne rende ardua la celebrazione mediatica, a noi poveri illusi amanti della qualità resta solo la forza per poter gridare ancora una volta la magnificenza della musica di Alex Pester, senza alcun dubbio uno dei più ispirati autori dell'ultimo ventennio.

16/10/2024

Tracklist

  1. Spiteful Song
  2. Cardamom
  3. Moon Song
  4. Lie There
  5. Tongue-Tied Tiger
  6. Boy
  7. Christmas
  8. How Could He Change Your Way?
  9. Living In The World
  10. Sad But True
  11. The Rain
  12. I Believe In Love




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