Tra i silenzi striscianti e la malinconia straziante di "Arie di pioggia", si apre l'esordio discografico di Evita Polidoro, "Nerovivo". Cinque minuti di post-rock alla Eluvium, suonati da uno dei talenti più brillanti della nuova scena jazz italiana.
Evita Polidoro ha suonato con Enrico Rava, Maria Pia De Vito e Dee Dee Bridgewater, e nella live band di Francesca Michielin. A Roma, dove vive, ha anche formato un gruppo rock, COME ON, DIE. Non stupisce quindi che il suo esordio lo abbia registrato con una formazione atipica: un trio con una batteria, la sua, e ben due chitarre elettriche, quelle di Nicolò Francesco Faraglia e Davide Strangio.
Sono proprio le chitarre a entrare immediatamente nel suono di "Nerovivo" sui cinque minuti di "Black Mirror", brano ispirato all'omonima serie-tv. Chitarre che continuano ad arpeggiare appese a un filo di malinconia sulla ballata "Limerick", dove si comincia a respirare quel jazz che Evita ha studiato a Siena, laureandosi con il massimo dei voti.
Nella seconda parte dell'album, Evita si spinge ancora più lontano dalla sua comfort zone, verso quel pop che deve aver circondato la sua adolescenza. "Extra-Ordinary" è una canzone che avrebbe potuto cantare Elisa, tra cori alla Coldplay e pulsioni elettroniche. "In Your Head" è un altro tentativo di Evita di trovare la propria voce tra i mille sentieri delle musiche che la circondano.
09/04/2024