Fuoco. È la prima cosa che viene in mente ascoltando il noise rock dei Jesus Lizard. Tanto per la vocazione distruttiva della musica di David Yow e accoliti, quanto per l’imprevedibilità delle loro soluzioni. Che, proprio come il più instabile dei quattro elementi, possono assumere i connotati di una fiammata esplosiva quanto erodere alla maniera di braci crepitanti.
Come tutti i dischi più gloriosi della formazione texana, anche “Rack”, loro settimo episodio discografico, è un incendio. Scoppiato all’improvviso per giunta, dopo una pausa discografica di ben 26 anni – il penultimo disco della band, “Blue”, è datato infatti 1998.
Nell’ultimo decennio, pur suonando di quando in quando e con una ferocia che non sembra volersi ammansire con gli anni, i Jesus Lizard non sembravano interessati a cacciare nuovo materiale. E invece eccoci qui, ancora una volta con i timpani in frantumi.
Come ci hanno abituato i lucertoloni, “Rack” non è un disco che vive di episodi, al contrario è una sassata violenta, di quelle che mandano in frantumi il parabrezza, dall’inizio alla fine. Certo, ogni brano ha i suoi connotati e le sue caratteristiche, ma tutti feriscono il colpo come ci si aspetta.
C’è “Hide & Seek” un inno punk forse fuori tempo massimo, che però infuria a dovere. Così come c’è una “Dunning Kruger” con le chitarre che suonano la carica. Il noise-rock della band assume connotati espressionisti, invece, in “Armistice Day” e nella straordinaria “Alexis Feel Sick”: nella prima la chitarra di Duane Denisos serpeggia dolente, nella seconda mima un malato che striscia per raggiungere la sua ingannevole panacea.
Nel mezzo del solito, amato baccano, intorno ai proverbiali grugniti di Yow, è impossibile però non scorgere tessiture da togliere il fiato e prodigi tecnici rimarchevoli. Le rocce glaciali e aguzze disegnate dalla ditta Denisos/Sims in “What If?” e scale di armoniche impervie e cangianti nella conclusiva “Swan The Dog”, per citarne un paio.
Tanto familiare quanto coinvolgente, “Rack” non è un disco registrato per sorprendere. È a tutti gli effetti un ritorno, sotto le stesse spoglie di quando ci avevano lasciato. Che ci ricorda, se ce ne fosse bisogno, perché i Jesus Lizard siano la prima band da menzionare quando si parla di noise-rock.
14/09/2024