Kid Yugi

I nomi del diavolo

2024 (Emi/Universal)
street-rap, trap

Nelle mie storie i mostri come i fratelli Grimm
Il tuo rapper non è un G
Nei miei video non si balla, non è Grease
Non è merda chill, non faccio R&B
Ho una Punto rotta, spinge come in Need for Speed
Tengo i soldi in frigo vicino la speed
Da un'altra dimensione come un deck D.D.
Sono rimasto nel tunnel come Lady D
Vivo ancora giù in paese, non posso sentirmi un VIP
Io parlo una volta, niente doppie, nientе ad-libs
Il pugliese Francesco Stasi alias Kid Yugi, classe 2001, pratica una trap scura, stradaiola e aggressiva sull'esordio "The Globe" (2022), che comprende anche il singolo d'esordio "Grammelot". Il suo linguaggio esplicito non risparmia riferimenti nei testi più colti della media dei suoi colleghi. Ne "Il filmografo" il beat vira verso un hip-hop più tradizionale, rievocando con il sample vocale l'esperienza di Kaos One. L'Ep "Quarto di bue" (2023), interamente prodotto (e si sente!) da Night Skinny, è più dinamico, grazie a beat frenetici ("Massafghanistan"), beat-switch inaspettati ("Quarto di bue") e piegature malinconico-melodiche ("Sintetico"). Sono appena diciotto minuti, ma bastano a incuriosire, in attesa di un secondo e più personale album, che arriva con "I nomi del diavolo" (2024).

Violentemente esplicito sin dall'intro "L'anticristo", aperta senza beat e con intensità hardcore-hip-hop, rinunciando anche al ritornello e utilizzando sample e scratch, il rapper è deciso a confermare la sua ascesa nel mainstream. Rinnovata una certa vivacità creativa nella stesura dei testi, quando deve raccontare la vita violenta e disperata della nostra società ("Servizio" con Papa V & Noyz Narcos; "Yung 3p p4") ma anche quando propone un lato più emotivo (la malinconia pop-rap "Eva" con Tedua e soprattutto "Lilith") e persino impegnato, come nel pop-rap in levare di "Ilva" (Fume Scure Rmx). Abile anche su ritmi più veloci come ne "Il signore delle mosche", altra cannonata senza filtri, ammantata di malessere, e con flow più asimmetrici come in "Denaro" con Simba La Rue.

Kid Yugi è particolarmente efficace quando è solo, invece che circondato da ospiti che diluiscono l'intensità dei brani o distraggono l'ascoltatore, basta ascoltare "Paganini" e la conclusiva, pianistica e amarissima, "Lucifero": una dichiarazione d'intenti, un autoritratto d'autore che sembra impossibile possa appartenere a un rapper di appena 23 anni.
Non sento nessuno che mi è realmente vicino
Tu mi baci sulle labbra, firmi il veneficio
Ora che i miei abbracci ti ricordano il cilicio
Programmato per arrendermi, nelle vene il silicio
Mi do del fallito mentre fuori gridano al prodigio
A fronte di numerosi elementi positivi, però, non sono solo le ospitate, numerose e mai brillanti, a zavorrare "I nomi del diavolo": i testi sono arricchiti da un lessico ampio e personale ma battono ancora troppo spesso sui cliché del rap di strada e della trap, con annessa misoginia e tutto il corollario; le produzioni spesso non riescono a spiccare per originalità, appiattendosi su soluzioni ormai risapute; i ritornelli, quando ci sono, galleggiano nella banalità compositiva. Non bastano comunque questi limiti a sgonfiare l'interesse per uno dei pochi rapper della nuovissima scena che mostra personalità e abilità non comuni.

26/03/2024

Tracklist

  1. L'anticristo
  2. Capra a tre teste ft. Tony boy, Artie 5ive
  3. Eva ft. Tedua
  4. Servizio ft. Papa V, Noyz Narcos
  5. Il signore delle mosche
  6. Lilith
  7. Nemico ft. Ernia
  8. Denaro ft. Simba La Rue
  9. Yung 3p 4
  10. Terr1 ft. Geolier
  11. Ilva (Fume Scure Rmx)
  12. Paganini
  13. Ex angelo
  14. Lucifero

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