In occasione del ventennale dalla sua pubblicazione, Sufjan Stevens ha presentato una versione estesa del suo capolavoro "Seven Swans", arricchita da due brani inediti. Il primo, "I Went Dancing With My Sister", è un delicato pezzo folk che mette in risalto il lavoro di banjo, uno degli strumenti distintivi del sound di Stevens e di questo lavoro in particolare. Il secondo brano, "Waste Of What Your Kids Won't Have", ha un tono contemplativo e affronta il tema delle conseguenze delle azioni umane sulle generazioni future, in linea con le profonde riflessioni spirituali e morali che caratterizzano l'intero album. Questa riedizione non solo offre queste novità che possono incuriosire chi già conosce "Seven Swans", ma rappresenta anche un'opportunità per gli altri per riscoprire l'autentica bellezza di questo album, probabilmente il primo vero capolavoro di uno degli artisti più influenti di questo primo scorcio di secolo.
Incuneato fra due album strabordanti per durata e strumentazione come “Michigan” e “Illinoise”, "Seven Swans" rappresenta un'opera di cesellatura senza pari nella discografia dell'artista di Detroit. Più di qualsiasi altro suo album, qui Stevens leviga e scarnifica la strumentazione, permettendo alla delicatezza dell'essenziale di emergere con forza. Questa scelta stilistica è particolarmente evidente nel singolo apripista "The Dress Looks Nice On You" che è sostenuto quasi interamente dalla sua voce dolce e da una melodia intima e delicata. Registro che troviamo anche in un altri due celebri brani, come “In The Devil’s Territory” e "To Be Alone With You", in cui si intravedono i primi rimandi al divino che permeano l'intero lavoro. Si tratta infatti senza dubbio del disco più religioso del cantautore americano, con temi di fede e spiritualità che emergono in ogni traccia. Riferimenti del tutto espliciti si ritrovano in brani come “Abraham” e "The Transfiguration", che alludono a storie e concetti biblici, ma senza molte difficoltà si possono ravvisare nelle liriche di tutte i brani.
Le scelte stilistiche stesse dell’album riflettono questa intenzione: Stevens ha dichiarato in varie interviste che la semplicità e la crudezza di "Seven Swans" mirano a "creare un ritratto sincero di fede, evitando le insidie della musica religiosa eccessivamente predicatoria o melodrammatica".
Il culmine dell’album si raggiunge probabilmente con la lunga title track e la già citata “The Transfiguration”. I sette cigni di "Seven Swans" simbolizzano i sette spiriti di Dio descritti nel libro dell'Apocalisse. La canzone si apre con un banjo con un’andatura che ricorda le musiche dei bardi dei racconti dei tempi antichi, crescendo gradualmente in intensità attraverso l’utilizzo di strumentazione orchestrale. Il risultato finale è unico, con la voce sommessa di Stevens che si fonde armoniosamente con la potenza espressiva degli archi.
"The Transfiguration" presenta uno stile musicale che mescola elementi di folk e gospel, con un uso particolare di armonie vocali stratificate e voci in background che Stevens avrebbe poi sviluppato più compiutamete nel successivo "Illinoise”.
I testi sono elementi fondamentali perché pienamente connessi alla musica, ma l’album trae i suoi punti di forza anche nelle parti prettamente strumentali: “Sister”, a lungo silenziosa e sostenuta solo da rapidi arpeggi di chitarra, "He Woke Me Up Again", ipnotica con la sua melodia semplice e ripetitiva. In "Size Too Small", durante un matrimonio, Stevens ha la sensazione di non essere all'altezza delle aspettative, sia personali che altrui, ed esprime la volontà di trovare un posto nel mondo che si adatti perfettamente alla propria identità.
Grazie a "Seven Swans", effettivamente Stevens è riuscito a trovare il suo posto nel mondo musicale. Molti artisti della generazione successiva hanno tratto ispirazione dalla sua combinazione di folk delicato e temi spirituali profondi. Tra questi, S. Carey, Ray LaMontagne e Bon Iver sono esempi di musicisti che hanno assimilato e reinterpretato le sue influenze. Inoltre, uno dei meriti più significativi di "Seven Swans" è stato quello di ampliare la sua audience, facendogli guadagnare riconoscimenti importanti anche al di fuori dei confini degli Stati Uniti, contribuendo così a far conoscere la sua musica anche dall’altra parte dell’oceano.
02/08/2024