Trappist Afterland

Evergreen - Walk To Paradise Garden

2024 (Cosmic Eye/Sound Effect Records)
alt-folk, psichedelia

Giunge a quota 10 album la discografia di Trappist Afterland, che ha di recente dato alle stampe "Evergreen - Walk To Paradise Garden" (Cosmic Eye/Sound Effect Records). A metà strada tra band e pseudonimo, sotto il nome si cela l’australiano Adam Geoffrey Cole, cantante e polistrumentista che si dedica principalmente a tutto ciò sia munito di corde (cittern, tanpura, oud, dulcitar) e che possa contribuire a creare un’atmosfera sospesa tra misticismo, ritualità e ballata psych-folk; nei suoi lavori più corali, con la partecipazione di più musicisti, Cole utilizza il nome di Trappist Afterland, e in questo caso richiama come compagni d’avventura sia vecchie  conoscenze della sua discografia che nuovi collaboratori, tra cui il più noto è certamente David Tibet dei Current 93, ospite alla voce in un brano.

"Evergreen - Walk To Paradise Garden" ha atmosfere spesso cupe e riflessive, espressione di un anno difficile nella vita privata di Cole. Il lavoro risulta molto più intimo e meno sperimentale dei precedenti e prevale nettamente l’anima cantautorale: gli anni di ricerca restano, ma sono interiorizzati, fanno parte del bagaglio compositivo di un autore che non fa sfoggio di tecnica o di fantasia, preferendo che queste siano elementi al servizio di una sincera urgenza espressiva, sulla rotta di un cantautorato acustico molto originale.
Il risultato sono canzoni dal suono atipico - complici anche le accordature aperte - ma non per questo ostiche, in cui la componente etnica dà un enorme contributo all'atmosfera dei brani, riempiendo lo spazio sonoro con pochi elementi usati con grande consapevolezza. Ogni suono è prezioso nella musica “trappista”, che può far pensare a Incredible String Band, senza però alcuna traccia dell'aspetto ironico, ai Pentangle per la perfetta alchimia tra strumenti etnici e folk, o ancora ai Current 93 per la componente rituale della musica e ai Comus per la varietà di suoni, timbri e impatti sonori che è possibile tirare fuori dagli strumenti acustici. Tuttavia, a differenza di tutte le band citate, nella discografia di Trappist e in maniera ancora più evidente in questo nuovo lavoro a prevalere è la forma canzone, sulla rotta di Bert Jansch e dei folksinger inglesi, e i nomi forniti sono solo coordinate e indizi che aiutano a raccontare una musica in realtà del tutto personale.

Nei nove brani, oltre al già citato Tibet, ad arricchire il suono sono basso, contrabbasso, piano, xilofono, organo, chitarra acustica, violini e percussioni, affidati a collaboratori storici di Cole come Anthony Cornish, Tom Warren e Matt Malone, ma anche a nomi che contribuiscono per la prima volta al progetto Trappist, come il chitarrista inglese Henry Parker, la cantante folk Angeline Morrison e il polistrumentista Tali Trow.

29/01/2025

Tracklist

  1. The Squall
  2. The Good Old Way
  3. Cruciform- the Reincarnation of Kelly-Anne
  4. Give Thanks and Lament
  5. Barefoot in Thistles
  6. Greene St Return
  7. Our Masterpiece
  8. Incarnation Blues

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