Indopan - In Opulence

2025 (100% Silk)
outsider house, jazz-dance

Sotto altri alias, quali Baz Ludzha e The Cyclist, il producer nordirlandese Andrew Morrison ha messo a punto quella che lui stesso definisce "tape throb": una sorta di tech-house lisergica fortemente lo-fi, con bassi sgranati e distorti all'inverosimile in un tremolo elettronico sporco e vitale, da consumarsi su formato degradabile come - appunto - le cassette di una volta. Ma è sotto al nome di Indopan che Morrison sistema il cravattino per trasformarsi in dj alieno ed elegante, pronto a scivolare via tra insistenti beat e svolazzi jazzati, avvolto da un armamentario di chicche e giocattoli per nerd acquistati per l'occasione - incluso, tra gli altri, un Marsh UDS, marchingegno prodotto dall'Unione Sovietica negli anni Ottanta.
Sulle prime, il secondo album targato Indopan fa fede al titolo e alla romantica immagine di copertina: "In Opulence" copre un'ora abbondante di tessiture sature, morbide e vischiose, avvolgendo l'ascoltatore come un guanto di pelle in un fumoso nightclub. Ma badate bene, perché l'aspetto rigorosamente fai-da-te di Morrison, e per estensione del marchio pubblicante 100% Silk, nasconde sempre un'aura sovversiva e fuori luogo.

Il momento più adatto per spiegare il nocciolo del lavoro ci viene offerto con l'apertura "Basslines For What", svelta cavalcata house che a un certo punto permuta in un ipnotico sabba arabeggiante senza perdere il passo, dispiegando innato buon gusto e buona perizia tecnica. Verso la chiusura, invece, è interessante seguire l'indugiante salmodiare ritmico di "Sky Scratches", sottolineato da inconcludenti tocchi di piano elettrico, e il naufragio beatless di "Antigreed", condotta dalla vocalist Elaine Howley come una ballata per altre galassie.
È tra questi estremi che Indopan conduce un ascolto cangiante ed eterogeneo, che sia l'ossessivo "Indopan's Break Down", lo spiritoso "Moody Wurlis", possibilmente dedicato a un Wurlitzer 206A presente tra i nuovi acquisti, o l'altro contributo vocale di Elaine su "Shore Ellipsis", una trance sognante che potrebbe essere del collega georgiano Gacha. Non male quando "Marshman" rallenta dentro notturne partiture sophisti-jazz, salvo poi ripartire sommessamente sulle ali di un beat inacidito. L'emolliente intermezzo "Beats Per Breath" offre un vero momento di respiro, presto si riparte con "Wanna Go Back", e i suoi sample blues alla St Germain, e gli obliqui ricordi ipnagogici di "Hippity".

Sono gli otto minuti pieni di "The Whip" a racchiudere gli estremi di un lavoro che vive nella terra di mezzo dell'elettronica da ballo ma non solo - ora house rotonda e pulsante, poi techno nervosa e sbertucciata, finanche un'esangue coda ambient per alleggerire le gambe e lasciare che la mente si distenda altrove.
"In Opulence" è dunque un album morbido e sofisticato, ma anche instabile e paranoico, romantico e ribelle, una sorta di compagno giovane e fighetto al più psichedelico debutto "Yupana" rilasciato un paio di anni fa. Rimane a Indopan una mano svelta e precisa, con la quale illustrare, a suo modo, cosa può essere l'elettronica indipendente di questi anni Venti.

18/06/2025

Tracklist

  1. Basslines For What
  2. Indopan's Break Down
  3. Moody Wurlis
  4. Shore Ellipsis feat. Elaine Howley
  5. Marshman
  6. Beats Per Breath
  7. Wanna Go Back
  8. Hippity
  9. The Whip
  10. Sky Scratches
  11. Antigreed feat. Elaine Howley

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