Kraftwerk - Autobahn (50th Anniversary)

2025 (Parlophone)
elettronica

"È come un'auto: hai il controllo, ma sta a te decidere quanto vuoi controllarla. Se lasci andare il volante, l'auto andrà da qualche parte, forse fuori strada". Così Florian Schneider replicava pacatamente a un Lester Bangs ossessionato dai rischi di un dominio delle macchine in un dialogo su Nme. Era il 1974, l'anno dell'uscita di "Autobahn", caposaldo elettronico e non solo, se si pensa che fu ad esempio il disco che fece scattare in David Bowie la molla per avvicinarsi alle nuove sonorità futuriste di "Station To Station" e della trilogia berlinese. Il Duca Bianco ha infatti raccontato che sulle superstrade della California, viaggiava con "Autobahn" come colonna sonora, sognando il ritorno nella "sua" Europa.
Eppure, all'epoca non mancarono i mugugni, da parte di chi - per citare la nostra monografia di Eddy Cilia - accusò i simbionti di Düsseldorf di "vendere l'anima al pop sintetico per un po' di svanziche". Paradossalmente, a lungo i Kraftwerk avrebbero invece rinnegato i tre album precedenti ad "Autobahn" (quelli invece più apprezzati dalla critica snob), definendoli "archeologia" e bloccandone la riedizione, anche sulle piattaforme streaming. L'approccio improvvisativo e caotico di "Kraftwerk", "Kraftwerk 2" e "Ralf and Florian" non si confaceva più alla disciplina e al perfezionismo raggiunti dalla navicella spaziale dei Kraftwerk.
Oggi, per fortuna, il quarto album della band tedesca è universalmente riconosciuto come un punto di svolta storico, incluso quel record della title track in formato 45 giri, che aprì la Top 30 americana al verbo elettropop.

In occasione del 50° anniversario di "Autobahn", i Kraftwerk hanno pubblicato una riedizione che rappresenta un tributo significativo a questo pilastro della musica elettronica. Il lavoro meticoloso di Ralf Hütter e dell'ingegnere Fritz Hilpert sui nastri originali a 16 tracce ha portato alla creazione di un nuovo mix in Dolby Atmos Mix, disponibile come disco Blu-Ray e in formato digitale e, per gli amanti del vinile, l'album stereo è stato stampato per la prima volta come un Picture Disc in vinile (l'unico della discografia dei Kraftwerk).
L'arteria pulsante del disco continua a essere la lunga title track, che in questa nuova edizione scorre con una chiarezza cristallina, mantenendo la sua caratteristica ipnotica. Il primo suono è un'azione umana: un guidatore che sale in macchina, sbatte la portiera e gira la chiave nel cruscotto. E il viaggio si snoda lungo la A555, in direzione dello studio di Conny Plank a Wolperath, vicino Colonia. "Autobahn" celebra la banalità della guida come esperienza trascendentale, tra i rumori delle auto in movimento (motori, pneumatici, clacson) e le melodie sinuose delle tastiere e del flauto, con l'incessante battito della drum-machine a pompare ritmo, mentre il ritornello ("Wir fahr'n fahr'n fahr'n auf der Autobahn/ Viaggiare viaggiare viaggiare sull'autostrada") è sussurrato in modo monocorde, quasi a simulare la ripetitività della guida. E il coretto "fahr'n fahr'n fahr'n" riecheggia il "fun, fun, fun" dei Beach Boys (una delle insospettabili band di riferimento dei Kraftwerk).

"Kometenmelodie 1" e "Kometenmelodie 2" beneficiano anch'esse del nuovo mix, con una spazialità sonora che esalta le sfumature cosmiche e la progressione melodica di queste escursioni in paesaggi sonori ambientali, sospinte da un afflato cosmico: più lenta e atmosferica la prima, più veloce e allegra la seconda, che con il suo raffinato refrain elettronico che rielabora la tradizione classica del XIX secolo, offre un indizio preciso della rotta ormai intrapresa dai Kraftwerk, verso un futuro romantico e impeccabile, a bordo del loro "Spacelab".
A svelare una profondità sonora rinnovata, sono anche la notturna "Mitternacht" - con il suo andamento rallentato e i suoi effetti elettronici (echi, bleep, cigolii, rumori metallici) - e la passeggiata mattutina di "Morgenspaziergang", tra cinguettii d'uccelli, sciacquii di stagno e le tenui melodie del flauto di Schneider.

La nuova edizione non contiene tracce aggiuntive: nessuna demo, versione alternativa o traccia perduta ripescata dai cassetti dello studio Kling Klang. È una semplice celebrazione dell'avveniristica (im)perfezione dei Kraftwerk nell'anno domini 1974. Quando romanticismo mitteleuropeo, estetica futurista e un sentire audacemente pop si incrociarono sulla linda Autobahn dei tedeschi per dar vita al suono del futuro. Sarebbe spettato agli algidi Men Machine portare a termine l'operazione, suggellando definitivamente la rivoluzione. Era il 1974, ma potrebbe essere anche oggi. O tra cento anni.

20/04/2025

Tracklist

1. Autobahn
2. Kometenmelodie 1
3. Kometenmelodie 2
4. Mitternacht
5. Morgenspaziergang

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