Matmos - Metallic Life Review

2025 (Thrill Jockey)
elettronica, experimental, sound collage
7.5

A due anni dalla pubblicazione di “Return To Archive”, riecco i Matmos alle prese con il quindicesimo capitolo della loro mirabolante carriera. È di nuovo un bagaglio di registrazioni accumulate il punto di partenza, ma questa volta si tratta di una collezione autoprodotta nel corso degli anni dagli stessi M.C. Schmidt e Drew Daniel. La voce di diversi e diversificati oggetti in metalli provenienti da varie parti del mondo costituisce la base di una esplorazione risonante sempre fedele ai canoni compositivi del duo, anche se la seconda parte dell’album, interamente occupata dalla title track, è stata – e si tratta di una prima volta - registrata "live in studio", a detta degli autori in pieno stile "Heathen Earth" dei Throbbing Gristle.

Il campionario utilizzato – dal rumore delle pentole a quello delle bobine dello studio INA/GRM di Parigi – costruisce, come suggerisce il titolo, una sorta di memoria mono-materiale della lunga attività del duo, un flashback in cui si condensano oltre venti anni di carriera. Uno sferragliare tutt’altro che cacofonico, tramutato dai due di Baltimora in vorticose esplorazioni risonanti fatti soprattutto di rintocchi cristallini, riflessi e bagliori, a cui si incastra di volta in volta un “ricordo” sonoro, il tutto convogliato in pattern ritmici dagli esiti attentamente differenziati. È un rivedere la propria vita (metallica) davanti gli occhi – come suggerito dal titolo – selezionando scene in bilico tra asprezza post-industrial (“Norway Doorway”) e quieti paesaggi melodici dall’andamento obliquo (“Steel Tongues”).

Il richiamo alla morte suggerito dal concetto di life review trova eco nella presenza tra i collaboratori di Susan Alcorn – sua la pedal steel che sentiamo in alcune tracce – scomparsa durante la fase di rifinitura del disco e a cui è dedicata “Changing States”, la traccia che meglio condensa gli opposti presenti nell’album. In omaggio a David Lynch, preziosa fonte d’ispirazione, figura “The Chrome Reflects Our Image”, ulteriore esempio di raffinato equilibrio tra melodia e matericità. Altrettanto efficaci risultano le traiettorie che lasciano prevalere costruzione ritmica e clangore, con la pirotecnica  “The Rust Belt” a svettare su tutte e l’estesa “Metallic Life Review” a definire l’ampiezza di un processo di costante costruzione e demolizione di figure sonore sul margine precario tra composizione e alea.
Una premessa piena di vincoli e facilmente indirizzabile al banale, trasformata in esempio virtuoso da due alchimisti infaticabili che dopo quasi trent’anni hanno ancora voglia di dimostrare la loro vitalità.

25/06/2025

Tracklist

  1. Norway Doorway
  2. The Rust Belt
  3. Changing States
  4. Steel Tongues
  5. The Chrome Reflects Our Image
  6. Metallic Life Review


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