William Tyler - Time Indefinite

2025 (Psychic Hotline)
alt-folk

Dopo aver baciato fugacemente il successo con il potente ed elegante “Goes West”, il chitarrista americano William Tyler ha varcato i confini dell’ambient americana, spostandosi verso una ricerca sonora sempre più ineffabile, intercettando in questo cammino la visionaria artista alt-folk Marisa Anderson per l’eccellente “Lost Futures”, per poi esplorare ambiti sperimentali tra loro diversi.
Audace e sconcertante, il nuovo album di Tyler, “Time Indefinite”, giunge dopo l’annuncio della soppressione della tournée per motivi legati al suo stato di salute. Alcol e depressione sono solo le ultime derive di una vita ricca di fragilità e solitudine: a Tyler è stato definitivamente diagnosticata la sindrome di Asperger.

Per l’ex-chitarrista dei Lambchop e dei Silver Jews, la continua lotta con l’angoscia e l’inquietudine emotiva è lontana dal capitolo finale, e non sorprende che l'ultima opera discografica sia tra le più controverse e disturbanti della sua carriera. Nonostante i paesaggi sonori di “Time Indefinite” sembrino apparentemente confortevoli e riflessivi, quel che prevale è un senso di incompiuto che genera stati d’animo controversi.
Le fosche sonorità elettroniche che alterano le suadenti atmosfere iniziali di “A Dream, A Flood” sono alquanto esplicative dello stato umorale dell’autore, un brano che ribalta le prospettive dell’ambient-country per una complessa e irrequieta sequenza di sonorità filtrate dall’elettronica, in seguito rese ancor più taglienti fino a lambire sonorità industrial-noise (“Electric Lake”).

Loop e registrazioni recuperate da nastri vecchi e consunti (“Cabin Six”, “The Hardest Land To Harvest”) si alternano alle consuete arguzie chitarristiche, scompaginando anche le pagine armonicamente più potenti, con risultati finora inimmaginabili (“Concern”, “Star Of Hope”). E’ una musica in costante ricerca di pace e bellezza, quella di “Time Indefinite”. Ma è una ricerca scandita da attimi di profonda ascesi spirituale (“Howling At The Second Moon”) e improvvise cadute nell’oblio e nella malinconia (“Anima Hotel”).

Alla pagina conclusiva, “Held”, spetta il compito di trovare il raccordo tra le colte citazioni folk alla John Fahey, il sapiente minimalismo di Terry Riley e la potente forza evocativa delle sonorità avantgarde di William Basinski.
Senza dubbio, “Time Indefinite” è la pagina meno lineare della carriera di William Tyler, ma anche una delle più consistenti e ricche di riferimenti, non solo musicali, ma concettuali, narrativi, e spirituali, elementi che nel loro insieme trascendono il concetto di album come puro esercizio discografico.

15/05/2025

Tracklist

  1. Cabin Six
  2. Concern
  3. Star Of Hope
  4. Howling At The Second Moon
  5. A Dream, A Flood
  6. Anima Hotel
  7. Electric Lake
  8. The Hardest Land To Harvest
  9. Held


William Tyler sul web