Da questa riflessione
Marisa Anderson ha avviato una nuova collaborazione artistica: dopo il chitarrista
Tashi Dorji e il batterista
Jim White, questa volta tocca al chitarrista
William Tyler condividere l’emozionante rilettura delle radici della musica popolare, con un progetto che all’ostentazione tecnica e concettuale contrappone la disarmante poesia della malinconia nelle sue molteplici esternazioni.
Le affinità tra i due musicisti sono profondamente culturali ma anche emotive, intime. La ricerca dei
futuri perduti spinge Marisa Anderson e William Tyler verso nuove forme di avant-folk. Non è in verità sempre facile riuscire a raccontare le grazie di questo progetto, peraltro annunciato e rinviato più volte a causa della pandemia, e solo ora disponibile sul mercato, colpa dei continui rinvii causati dalla produzione del vinile, ma già dalle prime note di “News About Heaven” le tonalità quasi pittoriche della Anderson si fondono meravigliosamente con il tocco più crespo di Tyler.
Sono dunque poeticamente ruvide e cristalline le suggestioni elettroacustiche del duo, le desertiche atmosfere di “Life And Casualty” possiedono lo stesso fascino crepuscolare delle colonne sonore di
Ry Cooder, accordi e pause estatiche fanno vibrare l’anima con una poetica che rapisce e incanta, alternando riflessioni e inquietudini con pochi elementi strumentali abilmente dosati (“Haunted By Water”), fino a rapire l’ascoltatore con un malinconico
flavour messicano in un tripudio di archi danzanti (“At The Edge Of The World”).
Per un attimo la spiritualità della struttura musicale dei raga indiani, associata all’ossessività quasi fisica della drone-music, si impossessa del cupo e graffiante minimalismo di “Something Will Come”, scompigliando l’atmosfera solitaria di “Lost Futures”, altrove preda di barocchismi che trovano fonte lirica nell’eleganza e passionalità del tango di “Hurricane Light”, o nell’ancor più complessa ed evocativa malinconia folk-sinfonica di “Pray For Rain”, una composizione che si adagia su poche struggenti note, adornata dai riflessi sonori di tre diverse chitarre (una Martin, una Stratocaster e una Telecaster), un piano acustico, un Wurlitzer e la viola di Gisela Rodriguez Fernandez.
“Lost Futures” svela così le proprie carte, viaggiando virtualmente tra le diverse e universali forme di dolore e solitudine che accompagnano le difficili scelte quotidiane. Marisa Anderson e William Tyler danno vita a un affresco sonoro ricco di speranza e sentimenti, un album che testimonia la grandezza dei due protagonisti con una bellezza disarmante.