Lambchop

Lambchop

I Lambchp sono forse il più grande (e grosso) ensemble rurale americano di sempre. E uno dei più significativi act alt-country degli anni Novanta al pari di Wilco e Calexico. Ma se i primi, almeno agli esordi, propendevano per un cantautorato fortemente urbano e influenzato dai grandi gruppi rock degli anni Sessanta e Settanta, e i secondi hanno conferito il respiro di una grande colonna sonora western cosmopolita a un sound di frontiera meticcio e "mexicali", il gruppo di Kurt Wagner è autore di un country terso, arioso e pacato, che coniuga la compostezza formale delle loro radici (Nashville) in chiave neoclassica e orchestrale (simile, ma con un assetto più frugale e sommesso, alla Penguin Cafè Orchestra), ispessito e inscurito da una forte componente jazz (un po' alla The Art Ensemble Of Chicago) reminescente della tradizione americana dei film noir.

La band non ha mai avuto una line-up costante ma un fluido collettivo di musicisti che gira intorno a un punto focale creativo rappresentato dal frontman Kurt Wagner. La loro musica non ha un genere di appartenenza fisso e spazia dal country, al soul, al jazz e ancora da ogni tipo di musica contemporanea concepibile.
L'embrione dei Lambchop si forma a Nashville, nel 1986, come un semplice trio composto da Wagner, dal chitarrista Jim Watkins e dal bassista Marc Trovillion. Originariamente chiamato Posterchild, il gruppo si autoproduce e dà alle stampe una serie di cassette intitolate "I’m F*cking Your Daugther".

Con il tempo la line-up dei Lambchop si espande: nel 1992 pubblicano insieme ai Crop Circle Hoax il singolo “An Open Fresca + A Moist Towelette” e nel 1993 “Nine” per l’etichetta discografica Merge. Il loro album di debutto "I Hope You’re Sitting Down (aka Jack’s Tulips)" viene rilasciato un anno più tardi e contiene uno dei singoli preferiti dei loro fan, “Soaky In The Pooper”.
Nel 1996 viene pubblicato "How I Quit Smoking", seguito dall’Ep "Hank". Il vero punto di svolta è l’album del 1997 "Thriller", con cui la band di Nashville introduce l’assoluto eclettismo che caratterizzerà anche i progetti successivi tra cui "What Another Man Spills" (1998), l’album concettuale "Nixon" (2000), la raccolte "Tools In The Dryer" e il disco in studio "Is A Woman" (2002).

La prima decade del Duemila vede i Lambchop misurarsi con il loro progetto più ambizione: la pubblicazione simultanea nel 2004 di due album, "Aw C’Mon" e "No, You C’mon", per cui la band di Nashville ingaggia un’intera sezione di archi per la registrazione.
L’anno dopo esce l’Ep "CoLAB", esperimento musicale per il quale i Lambchop uniscono le forze con il duo elettronico Hands Off Cuba, a cui segue "The Decline Of Country & Western Civilization" e "Damaged" (2006). Il 2008 vede la pubblicazione di "OH (Ohio)", seguito dall’undicesimo album "Mr. M.", che presenta undici brani che vogliono raccontare la vita e la perdita.
Nel 2012 Wagner presenta il progetto parallelo HeCTA, gli elementali musicali del quale influenzano il progetto successivo del Lambchop, "FLOTUS" (2016). Tre anni più tardi "This (Is What I Wanted To Tell You)" avvicina ancora di più le sonorità del gruppo al genere elettronico, aiutato dal forte utilizzo dell’autotune sulla voce di Wagner.
"Trip" (2020) raccoglie invece sei cover di canzoni scelte dai vari membri del gruppo.
Nel 2022 esce "The Bible", il nuovo testamento di Kurt Wagner, tra eccentriche traiettorie alt-country e sfumature jazz.

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