Autore: Alessio Belli
Titolo: Marilyn Manson. Indagine su un ex Anticristo
Editore: Arcana
Pagine: 208
Prezzo: 15,20 euro
Il tuo personaggio è volutamente disturbante
Volutamente caotico
Tu sei l’uragano
Eppure oggi la gente ti avvicina
Per fare una foto, e se ne va
Che cos’è: una sconfitta?
(2017, Paolo Bonolis intervista Marilyn Manson)
Potrebbe essere il momento peggiore o il momento migliore per pubblicare un libro su Marilyn Manson. Punti di vista. Meccaniche commerciali, totalmente estranee al desiderio di approfondimento espresso da Alessio Belli, l’autore che ha deciso di realizzare il volume “Marilyn Manson. Indagine su un Anticristo” ben prima della tempesta mediatica abbattutasi nelle scorse settimane sulla rockstar americana, a seguito delle accuse di violenza e abusi mosse dall’attrice Evan Rachel Wood.
Belli ha tenuto da parte qualsiasi facile appiglio “gossipparo” (che magari avrebbe anche pagato) per concentrarsi sugli aspetti puramente artistici della carriera del “Reverendo”, andando oltre il clamore delle accuse per decodificare i veri significati dei messaggi presenti nella sua produzione. E lo ha fatto articolando una “indagine” sull’evoluzione di Brian Warner, per comprendere e spiegare come abbia potuto trasformarsi dal pericolo pubblico numero uno di un’intera nazione a rocker pressoché inoffensivo (o almeno così credevamo…).
La narrazione si svolge in maniera cronologica, suddivisa per grandi temi, analizzando non soltanto gli aspetti musicali, ma anche i contatti di Marilyn Manson con il mondo del cinema, gli eventi di cronaca (purtroppo quasi sempre nera) che lo hanno indirettamente chiamato in causa, il vasto campionario di videoclip, spesso incentrati su situazioni orrorifiche (va riguardato almeno “Tourniquet”) e moltissimo altro. Un’analisi completa che parte dai rapporti privilegiati con Trent Reznor – che lo produsse agli esordi – e arriva sino al mestiere messo in campo per la realizzazione dei dischi più recenti, dalla furia selvaggia espressa nelle esibizioni del periodo d’oro alla tenera riproposizione di sé stesso nei tour più recenti. Oltre il personaggio, si cela un individuo complesso, pieno di sfaccettature, titolare di un percorso che ha progressivamente assunto negli anni forme sonore più mature. A fasi alterne ha saputo reinventarsi, superare i momenti delicati, e – va detto - con il recente “We Are Chaos” ha potuto tornare a godere del plauso di critica e pubblico.
Alessio Belli ha scartabellato a fondo per ricostruire con accuratezza gli atti che certificano la sua indagine, un oceano di informazioni frutto di minuziose ricerche, passando in rassegna interviste (vale la pena rivederlo al cospetto di Paolo Bonolis nel 2017), concerti, siti curati dai fan, materiale bibliografico e ovviamente canzoni. Visto che continua a produrre nuovi dischi, l’autore si chiede se oggi il “Reverendo” possa ancora essere un musicista interessante con qualcosa di significativo da dire. Viene vivisezionato l’intero scibile artistico prodotto da Manson, in ogni diramazione, passando in rassegna i tanti volti di un musicista che ha dispensato creatività in molti contesti: autore di poesie e racconti, giornalista musicale, attore, pittore.
Il suo mondo si rivela oscuro quanto affascinante; minaccioso e destabilizzante, ha colpito i capisaldi su cui si fonda il modello americano, inasprendo la battaglia nel momento in cui ha visto ampliarsi la copertura mediatica. Rendendo pubbliche inquietudini, deviazioni e ossessioni (specie quella per il 1969 di Charles Manson e la sua diabolica setta), per provocare, aggredire e distruggere ogni tipo di tabù.
Manson che finge di suonare la chitarra nel videoclip di “Gave Up” dei Nine Inch Nails (registrato nella casa dove si consumò l’omicidio di Sharon Tate e dei suoi ospiti), Manson che nel 2012 realizza il sogno di cantare con i Doors superstiti, Manson che duetta con Eminem, Manson che utilizza il proprio volto come fosse una tela, truccandosi in maniera spropositata per cercare di sembrare se stesso, divenendo al contempo scultore e scultura, Manson che si trasforma in ciò che lo spaventa per terrorizzare gli altri, Manson che appare in “The New Pope” di Paolo Sorrentino. E ancora, i presunti contatti con la Chiesa di Satana, il matrimonio e la separazione da Dita Von Teese, la regina del neo-burlesque, i due arresti durante il tour italiano del 2001, l’influenza di Bowie e Bolan sulla scrittura di “Mechanical Animals”. Una lettura coinvolgente che mette a nudo un’entità capace di accogliere e far convivere contrasti estremi, il narratore di uno scenario al collasso, in anticipo sui tempi, pronto a spingersi oltre ogni limite, pagandone le conseguenze in prima persona, trascinando corpo e psiche fino al collasso.
Il delicato equilibrio personale, unito al calo dell’ispirazione, influirono negativamente su alcuni dei dischi prodotti nel nuovo millennio e, sebbene atmosfere sudicie e involucri orrorifici resteranno sempre al centro della trattazione, il signor Warner perderà la fama di cattivo per eccellenza. I brani davvero scioccanti e violenti si diraderanno sempre più, ma al termine dell’accurata arringa condotta dall’autore, ne esce un personaggio “vero”, assolutamente non architettato a tavolino. Un artista che merita di essere conosciuto e approfondito, che oggi ha sostituito l’ormai defunto Anticristo. Colto e intelligente, pur con non poche imperfezioni. Ma fra progetti abortiti, passi falsi, momenti opachi e accuse di cui deve rispondere, resta immortalato nei suoi dischi quel grido dissacrante che ha rappresentato una delle ultime vere e incontenibili ribellioni in campo musicale.
Get Your Gunn Ep (Nothing Records, 1994) | ||
Portrait Of An American Family (Nothing Records, 1994) | ||
Smells Like Children (Nothing Records, 1995) | ||
Antichrist Superstar (Nothing Records, 1996) | ||
Mechanical Animals (Nothing Records, 1998) | ||
The Last Tour On Earth (live, Nothing Records, 1999) | ||
Holy Wood (In The Shadow Of The Valley Of Death) (Nothing, 2000) | ||
The Golden Age of Grotesque (Interscope, 2003) | ||
Lest We Forget - The Best Of (antologia, Interscope, 2004) | ||
Eat Me, Drink Me (Interscope/Universal, 2007) | ||
The High End Of Low (Interscope, 2009) | ||
Born Villain (Cooking Vinyl, 2012) | ||
The Pale Emperor (Hell etc., 2015) | ||
We Are Chaos (Loma Vista - Concord, 2020) |