Yoko Ono, John Lennon

Imagine John Yoko

Autore: Yoko Ono, John Lennon
Titolo: Imagine John Yoko
Editore: L'Ippocampo
Pagine: 320
Prezzo: Euro 39,90

The guitar is all right as a hobby, John, but you'll never make a living from it!

Imagine John YokoAl centro di questo imponente volume, voluto fortemente da Yoko Ono, campeggia il consiglio che la zia Mimi diede all'orfano John Lennon. Una scritta in lettere capitali, come a sottolineare l'ingenua "immaginazione" adolescenziale di Lennon che, a dispetto di mille peripezie, ha saputo tramutarsi in realtà.
Come nelle leggende più note, anche la favola di "Imagine" inizia con una mela. John Lennon e Yoko Ono si conoscono all’anteprima di una mostra dell'artista giapponese presso l’Indica Gallery di Londra, nel novembre del 1966. Lennon rimane stupito della semplicità dell'arte di Yoko, che in una delle sue opere fa leggere la parola “yes” con una lente di ingrandimento posta sopra a una scala. Un invito alla posivitità di cui Lennon, da sempre alla ricerca di una figura materna, aveva estremamente bisogno. Incuriosito dalle istallazioni, si accosta poi a una mela messa in teca e in vendita a 200 sterline. Alla sua vista Lennon sorride: chi invece non si sta divertendo affatto è la povera Yoko, soprattutto quando il Beatle raccoglie il frutto e ne strappa un grosso morso. Il seme della discordia era ormai stato piantato.

Dopo quell'incontro passano tuttavia quasi due anni prima che la loro storia d'amore diventi quella che noi tutti conosciamo oggi. In quei giorni, Yoko Ono subisce un processo mediatico degno di una inquisizione (e "strega", non a caso, fu solo uno degli sgradevoli epiteti che si vide ritagliato addosso). Se diversi musicisti della scena mondiale ne hanno pagato tributo negli anni, ancora adesso sopravvive l'idea sbagliata che fu lei la causa della separazione dei Beatles. Non sono bastate le smentite degli stessi interessati a fare cadere le accuse. D'altronde, era facile - allora come adesso -  dare una colpa a una donna straniera, sicura di sé ed artista affermata, che di certo non rispondeva allo stereotipo della bellezza femminile. Ma abbiamo imparato ad apprezzare Yoko per il suo volere essere a tutti i costi semplicemente se stessa: e non deve essere stato facile per una pacifista come lei, scaramantica fino ad essere schiava della numerologia, amare un uomo quando questo significava venire odiati dal resto del pianeta (come sottolinea anche Matteo B. Bianchi nel recentissimo libro "Yoko Ono. Dichiarazioni d'amore per una donna circondata d'odio").

Anche per questo, "Imagine John Yoko" è il libro del riscatto di Yoko, che solo nel 2017 si è vista riconoscere dalla National Music Publishers Association il ruolo di co-autrice della canzone simbolo di Lennon. Suo marito aveva più volte confessato di non averla accreditata in quanto tutto rimaneva comunque in famiglia, peccando di superbia in buona fede, ritenendo loro stessi un'unica entità. E quello che salta subito all'occhio è come ci sia molto di Yoko nella canzone quanto nel libro, a iniziare dal profilo dello stesso, le cui 320 pagine vengono colorate di blu a ricordare quel cielo che ha sempre permesso a Yoko di rimanere una sognatrice, anche quando la sua famiglia cadde in disgrazia e fu costretta a barattare cibo nelle campagne giapponesi durante la Guerra. Lo stesso cielo che con le sue nuvole campeggia sovraimpresso nella copertina del disco.

Ciò che prima di tutto è presente nel volume, come nell'album, sono però John e Yoko nella loro umanità. Il ritratto che ne esce dalle loro foto e interviste è quello di due persone profondamente innamorate ma con molti difetti, perché se Yoko è passata alla storia come la donna più odiata, bisogna ammetere che neanche John sarebbe stato degno di una agiografia:

I versi "Ero crudele con la mia donna, la picchiavo e la tenevo lontana da ciò che amava" (ndr, 'Getting Better' dei Beatles) parlavano di me. Ero davvero crudele con la mia donna, anche fisicamente. Con ogni donna. Le picchiavo. Non riuscivo a esprimermi e le colpivo. Ecco perchè sono fissato con la pace. Sono le persone più violente a volere amore e pace. Tutto e il suo opposto. Io credo sinceramente all'amore e alla pace. Sono un uomo violento che ha imparato a non essere violento e rimpiange la violenza commessa. Solo quando sarò molto più vecchio riuscirò ad affrontare in pubblico il modo in cui trattavo le donne da giovane".

John e Yoko hanno saputo influenzarsi a vicenda, facendo pace anche con il loro passato. Non ci sarebbe mai potuta essere una "Imagine" senza l'incontro di due artisti con una visione della musica diametralmente opposta. "Imagine" nasce infatti anche dal lavoro come artista Fluxus della giapponese, che nel 1964 pubblicò il libro "Grapefruit", in cui erano inserite delle eccentriche "istruzioni" per dare un ruolo attivo al lettore.
John Lennon quando ne riceve la prima copia ne rimane folgorato e telefona a Yoko. Proprio per questo, la storia di "Imagine" non può che partire dal primo incontro di John e Yoko, passando in rassegna le testimonianze di oltre quaranta "partecipanti che hanno concesso il loro tempo per fare un po' di verità con le loro stesse parole e immagini" (per citare le dichiarazioni della moglie di Lennon).

Stavamo prefigurando un futuro positivo. E tutti dicevano: 'Siete ingenui, siete ottusi, siete stupidi'. Certi insulti ci possono avere personalmente ferito, ma quello che facevamo - consideralo magia, meditazione, prefigurazione di una meta - somigliava a quello che fanno gli uomini d'affari, seguendo anche dei corsi sull'argomento. [...] Siamo stati pionieri di un movimento in grado di immaginare un futuro di obiettivi irraggiungibili. Capite? Le persone prefigurano il loro futuro. Per questo volevamo dire: 'Proviamo a immaginare un bel futuro'.

Il libro, suddiviso in capitoli nominati come le varie tracce dell'album, viene corredato da una serie di fotografie - molte delle quali finora inedite - che spaziano dalle planimetrie del parco di Tittenhurst, alle foto degli studi di registrazione, fino ai manufatti artistici, l'attestato di vendita del celeberrimo pianoforte bianco, le lettere al vetriolo a Paul e Linda McCartney e le tecniche utilizzate per le polaroid scattate per l'artwork del disco.
Il volume, essendo un'opera enciclopedica, ha il pregio di accontentare un po' tutti: da chi vuole approfondire un discorso più tecnico legato alla produzione del disco (molto utili, in questo frangente, le testimonianze dei musicisti coinvolti e degli ingegneri del suono di stanza agli Ascot Sound Studios), a chi è invece più incuriosito dagli aspetti più umani ed emotivi della creazione (che soddisferanno la curiosità con le schede degli assistenti personali, di segretarie e amici sconosciuti e persino con un breve racconto di gioventù scritto da Julian Lennon). Un lavoro definitivo a tutto tondo, insomma, che trova nell'appendice finale anche il tempo di narrare le vicende che hanno caratterizzato le riprese del film "Imagine", spendendo pure qualche parola sulle associazioni benefiche volute da John e consorte.

Yoko una volta disse che hanno provato a uccidere John Lennon ma non ci sono riusciti. A distanza di 48 anni dalla creazione di "Imagine" - nella ricorrenza dei 78 anni dalla sua nascita (9 ottobre 1940) - lo celebra con un libro, un film al cinema e un box speciale di quattro cd e due Blu-ray... E allora come non darle ragione: oggi la memoria di John Lennon è più viva che mai.