Giorgio Moroder e la sua corte di hit, riempipista, rockstar e intuizioni geniali al centro della nuova puntata di Rock in Onda, il programma condotto da Claudio Fabretti tutti i mercoledì, dalle 12 alle 14, sulle web-frequenze di Radio Città Aperta (www.radiocittaperta.it).
Un lungo viaggio nell'affascinante saga di Re Giorgio da Ortisei: dai primi esperimenti elettronici debitori dei Kraftwerk alle pionieristiche intuizioni disco-music che fecero la fortuna di Donna Summer e di una moltitudine di eroi del dancefloor, dalle memorabili colonne sonore ("Midnight Express", "Flashdance", "Neverending Story", "Metropolis, 1984", "American Gigolò") alle collaborazioni con icone pop-rock come David Bowie, Japan, Blondie e Phil Oakey, fino alla consacrazione di padrino della dance ad opera dei Daft Punk e al ritorno in pista a sorpresa nel 2015 con "Déjà Vu", attorniato da una pattuglia di star.
Ascolta o scarica gratuitamente il podcast:
Giorgio Moroder
Totalmente autodidatta e privo di formazione musicale, Giorgio Moroder è diventato uno dei grandi architetti della disco-music (e suoi derivati), nonché uno dei compositori italiani più influenti di sempre nella storia del pop.
È una lunga storia, quella di questo artista della Val Gardena, che si è mossa attraverso vari periodi: il primo e forse più importante inizia con il suo trasferimento in Germania, verso la fine degli anni Sessanta. È qui che avvengono i primi approcci con tutti quegli echi musicali, tinti di Kraftwerk e di musica elettronica ancora allo stato embrionale, che stavano gettando le basi del cosiddetto rock dei crauti. È in questo enorme calderone di colori che Moroder, al tempo suonatore di basso, ha il suo primo incontro con uno strano e luccicante oggetto: il sintetizzatore, in quegli anni ancora una roba da elite. Da qui nascono le intuizioni sonore dell'artista, e quindi i suoi lavori futuri. Già il sodalizio tutto seventies tra Moroder e Donna Summer (da lui stesso scoperta), che culminò nella realizzazione di brani storici, segnò un cambiamento fondamentale in un certo genere di musica di quel periodo. Il brano "Love To Love You Baby" (1975) mischiò l'anima soul della Summer con l'electro-pop di Moroder, scatenando l'uso del formato 12 pollici; l'ancor più storico "I Feel Love" (1976) gettò praticamente le basi del synth-pop e della disco-music in generale, in particolare quella in salsa elettronica.
Per questo motivo Moroder deve essere considerato l'iniziatore di un genere, il creatore d'atmosfere divenute ormai familiari. E la sua è stata un'avventura spesso in solitario. La "sua disco", infatti, non è propriamente figlia del funk, magari lo cattura un po' alla lontana, ma non guarda né a Curtis Mayfield né a Marvin Gaye, e non va a braccetto con i Bee Gees o gli Earth Wind & Fire. Perché Moroder in quel periodo respirava altri ritmi, fatti di drum machine e di electro-dance. Nella sua testa c'era un immenso e variegato calderone musicale che voleva solamente raggiungere un'armonia generale: i lavori dei Kraftwerk, le voci dei sintetizzatori, le influenze dell'avanguardia europea, ma anche le melodie e i ritmi americani e latini del periodo. Insomma, il nostro eroe cercò di regolare la musica elettronica al punto giusto da mischiare ricerca e fruibilità.
Sono questi gli ingredienti che rendono Moroder un artista epocale, ripreso e idolatrato dai più disparati personaggi, anche a distanza di molti anni da quel periodo (Dj Shadow, Outkast). Dopotutto ci sarà una ragione se perfino i Daft Punk hanno campionato la sua "The Chase" nel loro live al Rex Club di Parigi e lo hanno voluto celebrare nell'epica "Giorgio By Moroder". Ed è semplicemente questa: che i suoi lavori sono sempre stati innovativi, tiratissimi ed elettronicamente succulenti.
Vi ricordiamo di iscrivervi alla pagina Facebook di Rock in Onda, presso la quale potrete sempre trovare i podcast da scaricare, più le scalette integrali e tutte le news relative alla trasmissione.
Inviateci pure commenti, suggerimenti e proposte per le prossime puntate, su Facebook e all'indirizzo mail: rockinonda@ondarock.it Sarà un piacere costruire le scalette anche grazie al vostro contributo.
Scaletta del programma | |
1. Giorgio Moroder – Einzelgänger |
Tutti i podcast di Rock in Onda | |
Rock in Onda su Facebook | |
Radio Città Aperta |