02/01/2013

Teatro Satanico

New Magazine Pub, Massafra (Ta)


Nel secondo giorno di ogni nuovo anno, anche a Massafra (TA), come nel resto della Puglia, regnano ancora densi nell’aria i fumi di un’accidiosa sedentarietà da post-rave enogastronomico, ineluttabile tradizione delle “feste comandate”.
Le strade del delizioso centro storico della “Tebaide d’Italia” sono deserte fin dal tardo pomeriggio: un silenzio irreale fa da controcanto alle discutibili battute del sottoscritto e della sua compagnia.

Alle ore 23:15, il magnetico Devis Granziera sale sul palco del New Magazine Pub, affiancato dall’ormai effettivo partner-in-music(k), Roberto “Kalamun” Pasini, e dall’ineccepibile Mauro Martinuz al mixer.
La musica post-industriale, e fortemente iconoclasta, del Teatro Satanico è un razzo lanciato contro la finestra che guarda al campo di battaglia della tua città in festa, mentre stai brindando agli agognati fasti cui il nuovo anno non ti condurrà mai e poi mai.

Il cerimoniale esoterico è inaugurato dalle convulse sonorità proto-Ebm di “Ilse Koch” e “Ulrike Meinhof”, preludio interamente dedicato al 7” “Gold In Blei” che nel 2011 ha sancito la virata elettronica intrapresa da Granziera, dopo l’allontanamento di Alberto Maria Kundalini, ulteriormente confermata dal successivo “Fatwa”.
E proprio alle esplorazioni più recenti è riservata gran parte della scaletta: le trame fosche e il testo carico di invettive di “Allah Kebab”, il mantra occulto “There’s Creepy Crowley Crawling In My Mind”, il beat caustico di “Adrian Andrew Woodhouse” (più efficace di una qualunque creatura del Reznor più ispirato) e la traversata cosmica di “Sex Magick Rockets Babalon”, guidata da un Devis tramutato in sciamano epilettico, si rincorrono disegnando una voragine che destabilizza la mente e lo stomaco di fedeli e novizi.

“Baby Babalon” giunge energica e penetrante a sedurre i presenti, grazie anche alle tonalità sintetiche che promanano dal clarinetto elettrico di un – soltanto all’apparenza – inamovibile Kalamun.
L’alchemica “La visione e la voce” e il noise dilatato di “L.H.P. (Turno to Spare)” (tratta da “Black Magick Block, del 2008) ci regalano un Devis istrionico, votato a una mimica che si fa sempre più spasmodica e ipnotizzante; “Der Tod In Venedig”, partorita a seguito di una visita all’Isola di San Michele della laguna veneziana, conosciuta come “L’Isola dei morti” per via del cimitero monumentale, introduce uno dei momenti più intensi e rappresentativi di tutto il live, ovvero l’esecuzione di “Mann Frau Gott”, adattamento in tedesco dell’apocalittica “Uomo Donna Dio”, contenuta in “Teatro Satanico/Muzakiller” (2006). Qui Devis dà il meglio di sé: il suo spoken risuona minaccioso come uno stregone che si appresta a sterminare l'umanità intera, incaricato da un dio che è tutto fuorché misericordioso. Il ritmo marziale del brano scandisce la sentenziosità delle liriche, mentre il loop di folgorazioni visual di Kalamun ne alimentano la teatralità.
“Fatwa” chiude il cerchio infernale con le sue provocazioni: “When religion will come, you shall believe! When religion will call, you shall believe!”. 

L’ultima tranche dell’esibizione si apre con “Disco Cianciulli”, preludio dell’omonimo mini-album del 2011, dedicato alla celebre “saponificatrice di Correggio”, intriso di atmosfere italo-disco e interpretata da un Kalamun in veste ferrettiana, che scioglie finalmente le briglie alla sua esuberanza, contraltare scenico ideale al candore della sua figura.
Si prosegue con l’inedita “Sonido de Indipendencia” e si termina col rovinoso power-electronics di “Confesso Tutto!”, eseguita in una malsana versione che vede Pasini, nella crudele catarsi dei versi “Giudice Cambiani, ho ucciso una bambina e l’ho data in pasto ai cani!”, coinvolgere gli astanti esortandoli, uno a uno, a confessare l’incoffessabile.
Difficile archiviare questo incontro ravvicinato con l’occulto.

Contributi fotografici di Cosimo Mungheri e Roberto De Giorgio

Setlist

  1. Ilse Koch
  2. Ulrike Meinhof
  3. Allah Kebab
  4. Adrian Andrew Woodenhouse
  5. Sex Magick Rockets Babalon
  6. Baby Babalon
  7. La Visione e la Voce
  8. L.H.P (Turn To Spare)
  9. Der Tod In Venedig
  10. Mann Frau Gott
  11. Fatwa
  12. Disco Cianciulli
  13. Sonido de Indipendencia
  14. Confesso Tutto! (Coda Impro Noise)

Teatro Satanico su Ondarock

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