Tempo fa, navigando in un famoso portale musicale, mi sono imbattuto in un utente che sarcasticamente sottolineava quanto sia ormai facilissimo trovare decine di ragazzini musicalmente in grado di alleviare la mancanza dei propri artisti preferiti ormai fuori dalle scene musicali. Il discorso faceva riferimento a "Chinoseries", debutto di Onra e spesso considerato il "Donuts" del Sud-Est asiatico.
Dopo tre anni e un altro disco ("1.0.8.") alle spalle, il trasformista francese cambia nuovamente volto, uscendo con un lavoro maturo, solido e molto divertente. A essere deliberatamente saccheggiato in "Long Distance" è il french touch, ovvero la dance music francese di fine 90: i synth spaziali e caldi, i bassi gommosi e funky, la cassa secca riportano direttamente a Daft Punk e soci.
Onra però non è il solito produttorino alle prime armi e si sente; sul suono più deancefloor oriented dominano gli elementi "neri": tanto soul, tanto r'n'b e ovviamente la solida base hip-hop. Prendiamo "My Comet", che mostra l'enorme passione per il suono Stones Throw; oppure la meravigliosa title-track, che in quanto a suoni potrebbe tranquillamente competere con Pharrell e Timbaland.
Insomma, lasciamoci alle spalle l'idea del giovane erede di Jay Dee: Onra è un artista definitivamente maturo, con le idee chiare e con un talento da primo della classe.
06/08/2010