Horror rock - La musica delle tenebre

Autori: Eduardo Vitolo e Alessio Lazzati
Titolo: Horror Rock
Editore: Arcana Edizioni
Pagine: 460
Prezzo: 24 euro

Horror RockEduardo Vitolo e Alessio Lazzati firmano un libro che è riduttivo definire saggio. "Horror Rock" (Arcana Edizioni, 2010) può infatti essere considerato la "summa suprema" di un genere che nel corso degli anni ha assunto connotati sempre più universali. Dagli originari ambiti letterari, cinematografici e fumettistici è infatti presto tracimato nel rock, forma artistica ed espressiva per sua stessa natura adatta a veicolare determinati contenuti e suggestioni.
Organizzata nella forma del reportage, l'opera affronta i vari ambiti nei quali si declina l'horror rock; gli artisti e le band citati, anzi raccontati con grande dovizia di particolari, sono numerosissimi. Non possono mancare ovviamente all'appello i Black Sabbath, con e senza quel simpatico, furbo pazzoide di Ozzy Osbourne, né titani del calibro dei Led Zeppelin, che specialmente agli inizi si richiamavano ad atmosfere oscure e inquietanti.

Ma la carrellata di "artisti horror" è davvero sterminata, in grado di mettere alla prova anche il fan più appassionato e competente: compaiono, tra gli altri, nomi quali Serial Killers, Sepultura, Keith Emerson, gli inevitabili Rolling Stones, ai quali, come si ricorderà, stava decisamente simpatica una certa divinità cornuta, Quorthon, Trent Reznor, Rage Against the Machine.
Molto interessante la parte dedicata all'horror punk, che, sia pur ancora legato, almeno agli inizi, all'heavy metal, anticipa le atmosfere che saranno proprie del goth-rock. È il turno dei Damned di Dave Vanian e dei Misfits di Glenn Danzig, che in seguito influenzeranno nomi come Slayer, AFI e naturalmente Marilyn Manson. È proprio a Manson - artista tra i più discussi degli ultimi anni - che il saggio riserva un'attenta disamina. Prescindendo dalla dimensione spettacolare del personaggio, ne analizza a fondo il reale valore artistico-musicale. Ciò che ne emerge - al di là delle varie incarnazioni più o meno provocatorie -  è il ritratto di un abile professionista dello show-biz.
Tra le curiosità, non manca una sfiziosa intervista a uno dei personaggi più bizzarri del metal italiano "cristiano", quel Fratello Metallo che dichiara di ispirarsi alle nomi storici come Metallica e Megadeth.

Il ponderoso volume - quasi 500 pagine - non tralascia di affrontare temi anche scomodi, come l'influsso, reale o presunto, dell'horror nel mondo reale, le censure, le distorsioni e le forzature interpretative, le critiche ingrate, ma anche gli episodi, quelli sì, reali che tingono spesso di nero la quotidianità.
Colpisce l'approccio filologico adoperato dalla coppia di autori, che li ha condotti a passare al setaccio riviste e fanzine d'annata, testi e copertine di dischi spesso introvabili, rinvenendo così una messe di informazioni e notizie tanto interessante quanto sterminata.
A differenza di testi analoghi, il saggio ha inoltre il pregio di cogliere ed evidenziare con completezza le vaste, talora inaspettate, contaminazioni esistenti tra l'ambito letterario tout court e quello musicale. Non a caso vengono evocati veri e propri numi tutelari quali H.P. Lovecraft ed Edgar Allan Poe, così come troviamo citato il nome di un giornalista e scrittore che ha spesso prestato la sua opera a certo rock, Danilo Arona. Né è un caso che la prefazione sia firmata da Alan D. Altieri, che di horror e musica "demoniaca" ne mastica da anni...

Del resto, credo possa ben essere questa la cifra interpretativa di un universo espressivo tanto sconfinato: la sua innata trasversalità, che lo porta a ricomprendere generi, sottogeneri e linguaggi all'apparenza dissonanti, ma in realtà accomunati da motivi e ispirazioni che ormai sono patrimonio comune della cultura moderna.
Un plauso dunque agli autori di questa lunga cavalcata nel versante più oscuro della musica moderna.