Autori di una musica rock contorta e ripetitiva, figlia diretta del movimento d'avanguardia post-minimalista, gli Horse Lords coniugano con maestria le composizioni di Philip Glass con la classica formazione rock con basso, chitarra e batteria (e saltuariamente un sax). Abbiamo avuto il piacere di intervistare il quartetto di Baltimora prima del suo tour europeo (per poi andarlo a vedere alla data di Milano).
È un piacere avere l'opportunità di intervistarvi. Su OndaRock abbiamo sempre seguito il vostro lavoro con grande interesse. Siete una band di quattro giovani musicisti, ma in realtà il vostro primo album in studio risale al 2012, cioè ben undici anni fa. Cosa è cambiato nella vostra musica e nella vostra vita dal 2012 ad oggi?
E' cambiato tantissimo nella nostra vita dal 2012, sono davvero troppi i cambiamenti per poterli raccontare tutti. Ma musicalmente, direi che abbiamo cambiato poco, abbiamo più o meno gli stessi obiettivi e con quelli continuiamo ad andare avanti. In un certo senso, siamo più vicini al completamento di questi obiettivi, sia compositivi, sia spirituali, sia interpersonali. Da altri punti di vista stiamo ancora cercando di capire come funzionare davvero come band, come gruppo di persone e come artisti. Una volta una donna saggia diceva "ogni giorno è una strada tortuosa".
Il vostro nuovo Lp, "Comradely Objects", è stato molto apprezzato da OndaRock, come anche il precedente "The Common Task". Quali sono le differenze tra i due album?
"The Common Task" è stato creato nel consueto stile Horse Lords, cioè come abbiamo scritto tutti gli altri Lp precedenti. Abbiamo trascorso mesi a scrivere un pezzo, migliorato e perfezionato nelle prove e dal vivo/in tournée per mesi. Poi siamo andati in studio e lo abbiamo registrato dal vivo. Con "Comradely Objects", a causa della pandemia, questa modalità di scrittura non era purtroppo possibile. Quindi abbiamo trascorso alcuni mesi a scrivere materiale da zero e abbiamo fatto per lo più registrazioni multitrack. Solo ora stiamo capendo come suonare tutti i brani dal vivo.
La vostra musica è spesso etichettata come math-rock, post-rock o post-minimalista. Vi riconoscete in una di queste definizioni?
Le persone possono ascoltare e proiettare ciò che vogliono, ed è perfettamente legittimo, ma nessuno di noi è stato davvero influenzato dal math-rock e non ci riconosciamo per nulla in quella scena. Forse condividiamo alcune influenze con altri gruppi etichettati come math-rock, ma non di più. Il post-rock invece è una categoria con cui proprio non ci identifichiamo. Se parliamo di post-minimalismo, il discorso è diverso. E' un'etichetta che ha senso e identifica gran parte di ciò che facciamo: utilizziamo l'enfasi del minimalismo sul processo e sulla ripetizione, ma lo applichiamo al di fuori dei contesti classici, utilizzando il suo filtro e le sue regole nella musica popolare (compresi i generi di musica rock che generalmente consideriamo meno interessanti).
Mi sembra che la musica di Philip Glass vi abbia ispirato moltissimo.
Non ti sbagli affatto, ma non è un'influenza diretta. Credo che quello che senti venga dalle influenze che condividiamo con Philip Glass più che da una ispirazione diretta.
Avete una formazione accademica o siete autodidatti?
Due dei quattro membri hanno studiato musica al college, ma tutti noi siamo principalmente autodidatti.
Quali differenze ci sono in termini di ascolto tra i membri della band? Ascoltate musica simile?
La musica che ascoltiamo insieme nel nostro furgone durante i tour è molto diversificata. Ascoltiamo tutti i tipi di musica (tranne il math-rock!).
Ho letto che siete anche esperti in accordature alternative, chi vi ispira?
James Tenney, Maryanne Amacher, Ellen Arkbro, Marcus Pal, Julia Reidy, Catherine Lamb.
Grazie per la vostra disponibilità, chiudo chiedendovi se stiate già lavorando al prossimo album.
Attualmente stiamo lavorando a un progetto collaborativo con un amico e compositore americano che vive in Germania, Arnold Dreyblatt, e da questa collaborazione probabilmente nascerà il nostro prossimo album.
Horse Lords (2012, Ehse Records, 2012) | ||
Hidden Cities (NNA Tapes, 2014) | ||
Interventions (Northern Spy Records, 2016) | ||
The Common Task (Northern Spy Records, 2020) | ||
Comradely Objects (RVNG Intl., 2022) |
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