Il rock serrato e lirico dei Gang, la band dei fratelli Severini, non ha mai dimenticato quella stagione musicale a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta dove i ritmi erano taglienti, netti e mai compromissori. La bella copertina del loro più recente lavoro, "Controverso", mostra un segnale stradale di svolta in due sensi, ed è il doppio piano di lettura di un lavoro in cui le chitarre elettriche incalzano, si sovrappongono creano un gioioso vortice all'interno delle canzoni.
Ma i testi delle canzoni rivelano un aria da "fall out", dove le parole di Marino cadono come mannaie sulle contraddizioni moderne: "Dopo le nostre divagazioni nel folklore della nostra terra, le Marche, volevamo tornare a fare un grande disco rock , mettendoci più chitarre distorte possibili- racconta Marino Severini- in questo senso credo che un'ottima lezione ci è arrivata dall'ultimo disco dei Pearl Jam. Per quanto riguarda le parole il percorso è stato più difficile: ci sentiamo rappresentanti di quella sinistra rimasta fuori, sconfitta, incapace di comprendere una modernità fatta di guerre ed ingiustizie sociali".
E una certa tensione è palpabile nell'album: "Sì, il disco è la risultante di tutto questo: si respira un atmosfera tesa, che personalmente mi riporta ad un anno fa, al conflitto in Europa, alle posizioni del nostro governo. Qualche cosa di più di una semplice strategia che ci ha segnato, ha scavato un solco tra un "prima" e un "dopo" e forse ci ha allontanato ancora di più da quello che noi credevano essere la politica".
Il disco, la cui nascita è stata accompagnata da lunghe polemiche tra la band e la casa discografica sulla strategia di promozione, è anche una dichiarazione d'amore verso personaggi, sensazioni, profumi che oggi non abitano in nessun luogo. Andrea Pazienza, i Clash e la Bologna del '77, citati in "Paz", chi se li ricorda più, ma per i Gang la dimensione della memoria non è dannosa se affiancata ad una capacità espressiva al passo con i tempi affidata alle chitarre di Sandro Severini, serrate e tuonanti, malinconiche a volte, che trapassano le canzoni e fanno da contraltare alla voce di Marino.
Un ospite di lusso ha messo a disposizione la sua voce e la sua storia in "Reflesciasà": è lo scrittore Erri Deluca. "Lo abbiamo voluto con noi - dice Marino - perché è l'ultimo dei più onesti intellettuali di casa nostra e, come successe in passato per Tom Robbins, ci ha fatto l'onore di regalarci questo piccolo frammento di realtà ". Tutto in perfetta linea con "Controverso", un disco che non dispiacerà a chi ama il rock come racconto breve, come istantanea presa dal treno a soggetti in perenne movimento.
Tribe Union (autoprodotto, 1984) | ||
Barricada rumble beat (autoprodotto, 1987) | ||
Reds (CGD, 1989) | ||
Le radici e le ali (CGD, 1991) | ||
Storie d'Italia (CGD, 1993) | ||
Una volta per sempre (CGD, 1995) | ||
Fuori dal controllo (Wea, 1997) | ||
Controverso (Wea, 2000) | ||
Nel tempo e oltre, Cantando (Wea, 2004) |