Peter Gabriel: ecco il suo nuovo progetto "50:50" presentato nella sua newsletter

Peter Gabriel, nella sua ultima newsletter, ha raccontato del suo nuovo progetto, intitolato '50:50'. “Ho sempre amato lavorare con gli artisti visivi e, in seguito alla competizione che abbiamo organizzato con Stability AI in occasione dell'uscita di “i/o”, stiamo creando '50:50' per incoraggiare la creazione di altre collaborazioni di questo genere. Quindi, se avete un qualsiasi genere di lavoro visivo che vorreste provare insieme alla mia musica in un video, questo è il posto in cui potete considerarlo. Inoltre, non ci sembrava giusto che i creatori di musica ottenessero tutti i ricavi su piattaforme come YouTube, quindi l'abbiamo chiamato 50:50 perché cerchiamo di avere una condivisione più equa tra gli autori visivi e quelli musicali”.
Sul sito '50:50' è disponibile un nuovo video realizzato da Olive Tree di Oranguerillatan, uno dei vincitori della competizione video Stability AI, con il suo clip per “The Court”, brano incluso in “i/o”, l'ultimo album pubblicato dall'ex-leader dei Genesis nel dicembre 2023. Questo video di Olive Tree è stato realizzato tra il dicembre 2023 e il gennaio 2024.

L'attesa per un nuovo album in studio di Peter Gabriel è durata ben ventun anni.
Anche se tra "Up" e "i/o", l'ex-Genesis non è rimasto con le mani in mano, rilasciando nel corso di questi anni un paio di apprezzabili dischi di cover ("Scratch My Back" e "New Blood") e un ben più controverso progetto fatto di condivisione e supervisione di lavori proposti da altri artisti ("Big Blue Ball").
Per la sua riapparizione artistica, l'istrionico musicista di Chobham ha utilizzato una modalità di approccio graduale, dilatata nel tempo, preferendo pubblicare i dodici brani - o meglio trentasei e in seguito sarà spiegato il perché - che compongono il suo decimo full length in studio, con tassativa cadenza mensile.
Dopo aver avvisato nel novembre 2022 che tutto era apparecchiato per la distribuzione di una nuova raccolta di inediti, già dal lontano 6 gennaio 2023, con la pubblicazione del primo singolo intitolato "Panopticom", ecco che il ritorno di Peter Gabriel iniziava ad assumere sembianze tangibili.
Al banchetto partecipano alcuni dei suoi storici e meravigliosi compagni di viaggio: Tony Levin, Manu Katché, David Rhodes, John Metcalfe e la New Blood Orchestra, tutti protagonisti che non hanno certo bisogno di presentazioni. In molti episodi è presente anche Brian Eno e ulteriori collaboratori di caratura massima, quali il pianista Tom Cawley, la violoncellista Linnea Olsson, il nostro Paolo Fresu e Josh Spack alla tromba e persino la figlia di Peter, Melanie, che partecipa ai cori insieme a Ríoghnach Connolly, il Soweto Gospel Choir e il connubio svedese Oprhei Drängar.
"i/o" è un disco articolato, come nella migliore delle tradizioni, ma all'interno di questo vasto campionario stilistico e di contenuti, l'artista inglese è riuscito a conservare una certa fruibilità d'insieme, una fluidità d'ascolto che nella sua interezza si rivela una carta vincente, per l'agognato ritorno al pubblico di un esponente tra i più influenti degli ultimi cinquant'anni.
Il disco non aggiunge nulla di nuovo al suo repertorio, va detto. Non si toccano le vette assaporate, ad esempio, in "III", "IV", ovvero in "So" e probabilmente anche in "Us", ma ne consolida con grande vigore la posizione di autentico fuoriclasse della materia.