L'edizione speciale contiene due bonus tracks: "Four White Stallions" di Patrick Winningham e "Big yellow taxi" di Joni Mitchell. Fatta un po' di chiarezza e spaventati ancora un volta i collezionisti, possiamo parlare della versione "classica" di "Hard Candy". Evitiamo ogni indugio e diciamo subito che il disco è molto bello e le atmosfere alle quali ci hanno abituato i Counting Crows sono ancora più rarefatte. La solarità di alcuni brani nasconde solo in parte i testi cupi e riflessivi tipici del carattere introverso di Duritz. La title track apre il cd con una raffinata melodia, seguita dal singolo "American Girls" (venduto alla Coca Cola per i suoi spot televisivi americani) frizzante e trascinante, nel quale appare anche la voce di Sheryl Crow. "Good Time", lenta e cantata con pathos, precede "If I Could Give All My Love (Richard Manuel Is Dead)", dedicata al pianista di The Band. Richard Manuel era un idolo di Duritz e come lui stesso dice ci sono voluti, senza sapere perché, 15 anni prima di riuscire a dedicargli una canzone. E' un brano coinvolgente, trascinato dal grande lavoro di piano e chitarre elettriche. "Goodnigth LA" è una ballata lenta e struggente, di quelle che si insinuano sottopelle. "Butterfly in Riverse" è scritta e cantata con l'amico Ryan Adams che gli rende così il favore per aver cantato in "Answering Bell" su "Gold".
"Miami", altra ballata, una delle migliori, si evidenzia per un intrigante ritornello e per l'elettrica in gran spolvero che lo segue. Dopo "New Frontier", grande spazio al piano per "Black in Blue", per "Up All Night", il cui muoversi notturno ha un impatto notevole, e per la conclusiva "Holiday in Spain".
La produzione, affidata questa volta a Steve Lillywhite (Rolling Stones, U2, Dave Matthews) in collaborazione con Etan Jones (uno dei migliori produttori di roots singers americani) e Carl Glanville, ha fatto un grandissimo lavoro su "Hard Candy". La musica dei Counting Crows fluisce sempre coinvolgente e i suoni puliti lasciano alla voce di Duritz tutto lo spazio che merita. Tutto porta a pensare che il successo di "August and Everything After" possa ripetersi cancellando, finalmente, i fantasmi che tormentavano Adam Duritz.
(24/10/2006)