Arab Strap

Monday At The Hug & Pint

2003 (Matador)
pop

"Monday At The Hug & Pint" è forse il disco più ambizioso della band di Glasgow, concittadina di Mogwai e Belle & Sebastian. Almeno per quanto concerne la line-up. Il duo degli Arab Strap, infatti, si è trasformato per l'occasione in una mini-orchestra, con Jenny Reeve degli Eva, la violoncellista Stacey Sievwright, una nuova sezione d'archi, e alcuni ospiti d'eccezione, come Conor Oberst dei Bright Eyes e Barry Burns dei Mogwai. Se le pose da perdenti un po' artefatte e le atmosfere oziose al limite dello stucchevole avevano limitato l'impatto dei lavori precedenti, al pub del Lunedì dell'"Hug & Pint" gli Arab Strap tentano di risultare più diretti di "The Red Thread", il loro precedente lavoro targato 2001. In mezzo ai due dischi, ci sono state le esperienze soliste di Middleton ("5:14 Fluoxytine Seagull Alcohol John Nicotine") e di Moffat ("Hypnogogia", sotto lo pseudonimo Lucky Pierre). Esperienze che sembrano aver arricchito il paesaggio sonoro della formazione scozzese.

La premiata ditta Moffat & Middleton non ha deviato dal suo sentiero "gloomy" e malinconico. E Moffatt, in particolare, non ha mai smesso di vestire i panni del bohémienne da pub, con il suo canto monocorde e decadente, in puro (e altezzoso) stile British. Abbrutito e sbronzo, il cantore di "Glue" bisbiglia che "the surest sign ever that good times are ending/is sharing a sleeping space with no fucking pending" (ovvero: "capisci che le cose stanno peggiorando quando dormite nello stesso letto senza che nessuno dei due pensi a scopare"...).
Ma questa volta, tra le nebbie degli Arab Strap, filtra anche qualche raggio di sole. Come l'iniziale, stralunata "The Shy Retirer", che aumenta i ritmi della scrittura di Middleton aggiungendo una chitarra tesa e densi arrangiamenti d'archi: un esperimento azzardato in cui la band, però, pare muoversi a disagio. Un breve interludio strumentale (realizzato con il campionamento dello strumento-simbolo dello spirito scozzese, la cornamusa) trasporta dalla struggente "Who Named The Days?" a "Loch Leven", ballata folk dal testo quantomai "diretto": "Fuck me he says/ fuck you she says" ("scopami, disse lui/ fottiti, disse lei"…).

L'epica "Fucking Little Bastards" (forse il pezzo migliore del disco, con muri sonori degni dei Low e una sardonica invettiva di Moffat contro gli uccellini della sua "fottuta città"...) e il valzer malato di "Peep-Peep" dimostrano che il duo di Glasgow vuole tentare di sperimentare nuove strade, allontanandosi dai suoi abituali cliché. Il contrasto tra folk acustico e beats elettronici, teneri violini e chitarre stridenti, serenate notturne e confessioni sguaiate contribuisce ad alimentare un sound che sa essere insieme cinico e passionale.

Ma la malinconia non è certo scomparsa, e torna ad avvolgere le atmosfere abuliche del gruppo in tracce come "Serenade", "sfogo" di Moffat nei panni dell'amante deluso che si trascina a notte fonda al bancone del pub, o "Act Of War", in cui una tenera melodia si abbina a una sarcastica dichiarazione di intenti rivolta a una potenziale fidanzata: "I needed a nurse and a mother / I needed an open-mind whore / I needed a barmaid and a lover / someone to stand between me and the floor" ("avevo bisogno di una balia e di una madre / avevo bisogno di una puttana dalle ampie vedute / avevo bisogno di una barista e di un'amante / di qualcuno che stesse tra me e il pavimento"). E se "Flirt" indulge un po' troppo in un pop lezioso e "Meanwhile, At The Bar, A Drunkard Muses" riporta alle atmosfere narcolettiche dei primi dischi, "Pica Luna" conclude l'album sulle note di una ninnananna incantata che può, a seconda degli stati d'animo, acuire la tristezza o riaccendere un barlume di fiducia in fondo all'anima.

Insomma, niente di trascendentale tra le mura del pub "Hug & Pint". Ma, tra una birra e l'altra, ci si può far avvolgere da queste ninnananne suadenti, colonna sonora ideale per serate piovose e malinconiche.

25/10/2006

Tracklist

1 Shy retirer
2 Meanwhile at the bar a drunkard muses
3 Fucking little bastards
4 Peep peep
5 Flirt
6 Who named the days
7 Loch Leven Intro
8 Loch Leven
9 Glue
10 Act of war
11 Serenade
12 Week never starts round here
13 Pica luna

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