Jack "Il Bianco" non riesce proprio a stare fermo. Insieme a sua sorella/ex-moglie (non è, poi, così importante) Meg, ha riportato a Detroit lo spirito minimalista e selvaggio di gruppi come Stooges e MC5. Con una semplice e basilare chitarra, una batteria e due microfoni, i White Stripes hanno ritrovato il vecchio, primordiale, irruente spirito del blues suonato a tutto volume.
Dai riff hendrixiani di "White Stripes" (1999) al roots/hard-rock di "White Blood Cells" (2001) fino al botto commerciale di "Elephant" (2003), il duo americano compie un percorso musicale che lo avvicina sempre di più ad uno stralunato e martellante incrocio tra Led Zeppelin e John Spencer Blues Explosion.
A questo punto i White Stripes hanno trovato la formula vincente: ottenere un grande successo commerciale pur non piegandosi alle leggi radiofoniche, mantenendo, insomma, la loro coerenza artistica e musicale. Jack "Il Bianco" potrebbe dormire sogni tranquilli e vivere di rendita con il suo inconfondibile garage-rock, ultimamente anche prestato alle pulsazioni del dancefloor. Sarebbe, tuttavia, piuttosto triste essere condannati a un'eterna ripetizione di "Seven Nation Army" e "The Hardest Button To Button" e, questo, Jack "Il Bianco", per fortuna, lo sa.
Tra un paio di film e una scazzottata, giusto un paio di settimane bastano per registrare il nuovo disco: "Get Behind Me Satan". Ed è proprio un bel titolo, visto che il demonio tentatore del successo facile è stato prontamente sconfitto a colpi di chitarra elettrica.
Certo, bisogna andare al di là del singolo che ha accompagnato il disco. "Blue Orchid", infatti, sembra una nuova "Seven Nation Army", leggermente gasata da tonalità dance manco l'avessero prodotta gli Scissor Sisters. Meg picchia con la sua batteria martellante, mentre il falsetto alla Robert Plant di Jack accompagna i pochi, elementari accordi di chitarra. Per carità, davvero una bella canzone, ma già starete pensando a questo disco come a un altro minestrone scaldato.
Invece, basta ascoltare il delirio psichedelico di "The Nurse" per capire che, questa volta, i White Stripes hanno cambiato registro. Stralunata filastrocca che sembra uscita da un film noir in bianco e nero, "The Nurse" decolla grazie a una marimba stralunata e una batteria al limite del sintetico.
Sembra strano, ma è vero: Jack "Il Bianco" si è stufato dei riff ossessivi della sua chitarra rossa e bianca e, adesso, preferisce un piano ubriaco che sembra stato direttamente fregato a Tom Waits.
Capisaldi di questo nuovo percorso sonoro, che amplia notevolmente il repertorio cui la creatura di Jack White ci aveva finora abituato fornendo la prova definitiva del suo talento, sono lo stuzzicante incedere di "My Doorbell", che sembra uscita da un moderno "Physical Graffiti" imbevuto d'acido lisergico, con il suo formidabile numero di piano e una melodia irresistibile, e la ballata agrodolce "Forever For Her (Is Over For Me)", ricordo aggiornato del Neil Young anni Settanta. I White Stripes giocano a tamburello tra passato e moderno con una gradevolissima dose di ironia, come dimostra la bizzarria da saloon di "I'm Lonely (But I Ain't That Lonely)".
Ovviamente, la matrice originaria del blues è sempre dietro l'angolo. "Red Rain" torna (peraltro con grande incisività) a esplorare il lato più doloroso della "musica del diavolo", mentre "Instinct Blues" parla da sola, semplicemente con il suo titolo.
Tuttavia, il cuore di "Get Behind Me Satan" è decisamente allegro e scanzonato. Se lui si diverte a torturare il pianoforte, lei abbandona per un po' la sua batteria minimale e ossessiva alla Moe Tucker (eccezion fatta per la trascinante "The Denial Twist") per esplorare sonorità latine a ritmo di percussioni, congas e maracas. Pare, quindi, che i White Stripes si stiano divertendo da morire, alla faccia di chi parlava di gruppo seminale e di nuova sensazione rock.
"Litte Ghost" è una stupida filastrocca con la chitarra che sembra un piccolo ukulele (l'esperienza di Jack con Loretta Lynn insegna) mentre "Take, Take, Take" suona come una session perduta dei T.Rex.
Benvenuti alla nuova festa stonata e surreale di Jack e Meg!
09/02/2010