Basta ascoltare un qualsiasi disco di Moltheni (uno per tutti, “Splendore Terrore”), per rimanere sedotti dalla sua quieta, lucida e disperata concezione della vita e dei rapporti umani, veicolata da una voce piena di pathos discreto, fragile, perfidamente inquietante. I temi sempiterni dell’amore, della morte, della solitudine sono affrontati da Moltheni con un’apparente rinuncia all’ansia che fa quasi pensare a un perenne stato di “nirvana”.
A un anno dall’ispirata “Toilette Memoria”, il cantautore marchigiano incide per la Tempesta Dischi un mini-cd, “Io non sono come te”, dal quale sembra trasparire anzitutto una gentile misoginia verso il gentil sesso. “Tu” è croce e delizia impietoso del rapporto a due, decisamente sbilanciato verso la croce. Un’analisi a cuore aperto nella quale Moltheni riesce con eleganza a usare metafore non certo ortodosse del tipo “…è come pulirsi il culo con foglie d’ortica!”.
Dopo l’iniziale strumentale "Risveglio", rilassato ed evocativo, il disco vede fluire affascinanti strutture guitars-keyboards di preziosi collaboratori in “Giorni Cattivi” e “Io non io”, gravidi del tipico pessimismo lirico metafisico di Moltheni. I seguenti versi di “Montagna nera” sono emblematici di un’incessante ricerca di pace interiore, un percorso arduo che certamente Moltheni continuerà a seguire prima di riuscire a raggiungere davvero il “nirvana”: “…dillo a me che non sono come lei/ figlio di una montagna nera/ dimmi che io non sono come te/ figlio di una montagna nera”.
17/10/2007