Port-Royal

Flared Up

2008 (Resonant)
elettronica

A un anno esatto dalla pubblicazione del loro secondo album, “Afraid To Dance”, che li ha definitivamente consacrati come una delle realtà italiane più interessanti e apprezzate a livello internazionale, i Port-Royal proseguono il loro percorso guardandosi indietro e affidando i brani del debutto “Flares” a importanti artisti di origine e formazione diversa, che li rielaborano ognuno secondo il proprio stile e la propria sensibilità.

“Flared Up”, infatti, oltre a essere una delle ultime uscite programmate per l’etichetta Resonant prima della (auspicabilmente solo temporanea) interruzione delle sue pubblicazioni, altro non è che una raccolta di remix di “Flares”, la quasi totalità dei cui brani viene sottoposta a rimaneggiamenti che, senza alterarne le caratteristiche strutturali, da un lato sono volti a enfatizzarne le componenti ritmiche, dall’altro a renderne più liquide e ovattate quelle ambientali.
Già la scelta degli artisti chiamati a questi remix testimonia tanto la versatilità dei brani originali quanto la stima diffusa che i Port-Royal hanno saputo sin qui guadagnarsi con i loro lavori, se è vero che accanto a nomi validissimi ancorché noti quasi solo in sotterranei ambiti elettronici (è per esempio il caso di D_rradio, F.S. Blumm e Skyphone) partecipano a “Flared Up” artisti che non necessitano certo di presentazioni, quali Dialect, Stafrænn Hákon e Ulrich Schnauss.

Dopo la lenta e notturna intro (nonché unico brano inedito) “Mohn f/r Port-Royal”, solcata da soffici suoni opera del compositore elettroacustico tedesco F.S. Blumm, “Flared Up” è tutto un susseguirsi di ritmi frammentati e più serrati rispetto a quelli degli originali, coniugati con sonorità eteree e sognanti, particolarmente evidenti nel remix ad opera di Manual, negli splendidi accenti nordici sottolineati nella versione di Stafrænn Hákon di “Spetsnaz” e nella liquida aggiunta vocale di Judith Juillerat su “Jeka”.
In coerenza, poi, con l’originaria matrice post-rock della band, non mancano un paio di episodi in cui subentrano le chitarre a conferire sonorità più concrete e oscure a due delle parti in cui si divideva il brano “Flares”: una viene qui riletta dai bravissimi D_rradio attraverso suoni fluidi e in chiave epica e ariosa al tempo stesso, mentre l’altra, molto affine alla precedente, viene piegata dagli inglesi Televise a una forma post-shoegaze in cui chitarre e batteria prendono il sopravvento in un crescendo coinvolgente.

Se a tutto ciò si aggiungono le divagazioni folktroniche di Minamo, il bilanciamento tra territori densi di oscuro movimento e sonorità acustiche di Dialect e le lente stratificazioni pianistico-atmosferiche di Ulrich Schnauss, risulterà ben chiaro il quadro di un disco che, lungi dal poter essere sospettato di costituire un mero riempitivo utile solo a tener vivo il nome della band, offre concreta e piacevole testimonianza della versatilità delle sue composizioni, rivelandone proprio attraverso queste riletture le potenzialità già riscontrabili in “Flares” e in seguito sviluppate in “Afraid To Dance”. E, qualora ce ne fosse ancora bisogno, la qualità degli artisti che hanno prestato la loro collaborazione a questo lavoro e il tenore dei contributi stessi dimostrano, se ancora ve ne fosse bisogno, la credibilità artistica internazionale meritatamente acquisita dalla band genovese.

07/04/2008

Tracklist

  1. Mohn F/r Port-Royal (F.S. Blumm remix)
  2. Jeka (Fizzarum remix)
  3. Spetsnaz (destroyed by Stafraenn Hákon)
  4. Karola Bloch (Manual remix)
  5. Jeka (Judith Juillerat remix)
  6. Flares pt.2 (D_rradio remix)
  7. Flares pt.3 (Televise remix)
  8. Karola Bloch (Dialect remix)
  9. Spetsnaz (Skyphone remix)
  10. Flares On The Water (Minamo remix)
  11. Karola Bloch (OPN remix)
  12. Stimmung (Ulrich Schnauss remix)