Moby

Wait For Me

2009 (Mute)
elettronica

Wait For Me. Aspettatemi. Dopo le sbornie degli ultimi due lavori Moby scende dal dancefloor e si rintana in una nicchia angusta e defilata. "Wait For Me" è un album inaspettato, un disco che sorprende sin dal primissimo ascolto. Laddove "Hotel" e "Last Night" spingevano sull'acceleratore ed elevavano a potenza gli spunti dance del newyorkese, "Wait For Me" è una preghiera, un inno alla lentezza, un rifiuto dello scorrere frenetico del tempo.

Era dai tempi di "18", e prima ancora di "Play", che Moby non proponeva un sound apparentemente statico e bloccato. Il beat viene spazzato via senza troppi indugi, gli anni segnati da gemme come "Porcelain" paiono non essere mai passati. L'overture ambientale emblematicamente intitolata "Division" fa subito capire di che pasta sia fatto il disco. "Pale Horses", deliziosamente remixata da Gui Boratto, mostra tutta la classe di Moby, unendo spirito melodico, tiro trip-hop e una malinconia senza fondo.

Fra dolcissime melodie agrodolci ("Shot In The Back Of The Head") e trame troppo simili a repertori passati ("Study War"), si consuma la perfezione formale nelle note di "Mistake", ballatona dal piglio rock dove appare per la prima volta la sua voce, l'incantevole "JLTF" che vaga tra tepori autunnali in salsa slowcore-shoegaze, sospinta dal vento verso istanti di pura estasi. La title track esce per la prima volta dal meccanismo, in verità un po' bloccato, lungo il quale l'album si articola, proponendo un giro di piano deciso che sorregge la colonna vertebrale spiegando le ali in volo.

Sospesa continuamente a mezz'aria, l'eterea e rarefatta nuova reincarnazione di una delle maggiori menti elettroniche degli ultimi quindici anni procede senza soluzione di continuità stiracchiandosi un po' durante gli ultimi brani. 
Il Moby che non t'aspetti, reinventandosi a metà, riappare tirato a lucido come ai bei tempi. Nonostante talvolta pecchi di eccessivo autocitazionismo o nel proporre composizioni troppo standardizzate, Richard Melville Hall esce dalla melma nella quale si era cacciato, estraendo dal cilindro un lavoro che si eleva di un bel po' rispetto alla soglia della sufficienza risultando, nonostante l'eccessiva durata, davvero gradevole.

26/07/2009

Tracklist

  1. Division
  2. Pale Horses
  3. Shot In The Back Of The Head
  4. Study War
  5. Walk With Me
  6. Stock Radio
  7. Mistake
  8. Scream Pilots
  9. Jltf 1
  10. Jltf
  11. A Seated Night
  12. Wait For Me
  13. Hope Is Gone
  14. Ghost Return
  15. Slow Light
  16. Isolate

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