Un ritorno al futuro per nostalgici: rimettere le mani sui cavi polverosi degli Hal 9000, i baluginii di "Tron", gli abissi pre-internet di "Il neuromante". E scoprire che non se ne può restaurare il mito, ma solo evocare reminescenze sgualcite: ruderi, persi tra gli spazi vuoti.
Malinconia cyberpunk: un panorama di beat hip-hop freddi popolato da spettri analogici, respiri fossili dissolti nella rarefazione del sound. Emergono attraverso echi danneggiati, rallentati; sbiaditi dalle memorie magnetiche, ora sono uggiosi synth pad grondanti di riverbero.
Diafano, austeramente minor key, "Drift" rifulge di una maestosità artica. "Coat Of Arms" è un dubstep da profonda era glaciale, letargico e solenne; "Light 1" e "Light 2" sono cattedrali di luce e ghiaccio, canne d'organo astratte stagliate verso l'alto.
Ancora di più, "Drift" trasporta in un nuovo medioevo, un oblio digitale in cui le tracce sparse del passato riaffiorano annebbiate e si confondono. "1685" è una "Glitched On Bach" resa illeggibile da un inchiostro ormai scolorito, "Caves" sovrappone la caligine di Aphex Twin e i beat logorati di Flying Lotus fondendoli in un ricordo unico.
Regina indiscussa, la desolazione dei Boards of Canada. Regina delle ombre, delle rovine e delle nevi eterne, perché il calore umano è stato dimenticato, imprigionato per sempre tra vecchi fili e nuovi database.
Jason Chung, in arte Nosaj Thing, ha venticinque anni e vive a Los Angeles. Questo è il suo primo LP.
18/11/2009