Uochi Toki

Libro audio

2009 (La Tempesta)
noise-rap

“Libro audio” è il quarto disco, quinto se si conta “La chiave del venti”, di Napo e Rico (parole il primo, basi il secondo) nella loro incarnazione più famosa, il duo rap noto come Uochi Toki. E’ il disco della maturità? No perché, nonostante la giovane età, erano già maturi da un pezzo. Il disco della conferma? No, si confermano da sempre. L’inizio del declino? Questo meno che meno. Anzi, qua le novità sono sostanziose.

La più importante è che i pezzi nascono in modo nuovo, come ci ha detto Rico nell’intervista. Per la prima volta c’è dietro una specie di concept, che non sta tanto nella storia, perché non ce n’è una ma dodici, quanto nel nuovo approccio.
Rico ha chiesto a Napo di scrivere testi in terza persona, o meglio, di scrivere presentando punti di vista di altri, non suoi. Dar vita a una specie di narrativa rap. Una specie di libro audio, per l’appunto.

Man mano che il disco procede, i testi si spostano sempre di più in territori irreali, le tendenze autobiografiche di Napo sfumano nelle visioni di Napo, in racconti (allegorici? simbolici? iperbolici? niente di tutto questo?) che parlano ancora di uomini e di rapporti, sempre analizzati con il caratteristico acume, ma partendo da contesti più improbabili o inverosimili.
“Il ballerino” è semplicemente geniale nella prima parte (“Purtroppo è considerato più eterosessuale guardarsi fra maschi per determinare chi sta nel club dell’età puberale piuttosto che farsi circondare da ragazzine vestite attillate che fanno discorsi sulle loro relazioni presenti e passate”), ma non lo è meno quando si sposta sui rapporti fra bambini e sulla capacità dei genitori di farli combattere fra loro. Splendida anche “Il nonno, il bisnonno”, intelligentissimo spaccato di storia italiana (e storie italiane) con tanto di messaggio(!), punteggiato da divertenti campioni vintage messi nell’impasto da Rico. Fra le meno reali si fa notare soprattutto la fuga de “Il claustrofilo”, uno dei pezzi in cui meglio si nota l’interazione fra rappato e tessitura sonora.

E così veniamo all’altra componente di “Libro audio”. Il lavoro di Rico è probabilmente il suo migliore di sempre. Tutto sembra più “duro”, meno mediato delle basi degli altri dischi, soprattutto sul finire dell’album, quando si entra nel territorio dell’irrealtà de “Il necromante” o al cospetto delle mitragliate soniche de “La bestia”. Campioni anche feroci (Rico mi ha parlato di molto metal e affini, nei loop di questo album), che compongono una base scorticata, slabbrata ma impeccabilmente costruita.
E’ difficile scegliere solo alcune tracce, ma è impossibile non segnalare “Il ladro”, un funk elettronico raggelato e sporco che sembra addirittura Dabrye, cioè una delle migliori teste dell’hip hop attuale. E visto che ormai a “hip” o a “hop” si è sostituito praticamente qualsiasi genere (prima trip hop poi, fra gli altri, glitch hop, hip pop e hip pop-rock), ormai mancava solo hip prog, ed è un neologismo che potremmo azzardare per “L’osservatore, l’osservatore1”.

Che gli Uochi Toki siano quanto di meglio ci sia sulla piazza del rap italiano è talmente un’ovvietà che quasi dispiace chiudere una recensione con una considerazione così banale. Però sarebbe ancor peggio non scriverlo.

01/06/2009

Tracklist

  1. Il cinico
  2. I mangiatori di patate
  3. Il nonno, il bisnonno
  4. Il ballerino
  5. Il non-illuminato
  6. L’osservatore, l’osservatore1
  7. Il ladro
  8. Il piromane
  9. Il claustrofilo
  10. Lo spadaccino
  11. Il necromante
  12. La bestia

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