Orchestra Noir

What If...

2010 (Neuropa) | neo-classical

Il 2010 potrebbe essere ricordato come l'anno che ha registrato l'adunata, all'interno dei rispettivi progetti musicali, di David Tibet, Tony Wakeford e Douglas Pearce: la triade dell'epopea post-industriale britannica, gli aedi dell'Apocalisse moderna, le menti di Current 93, Sol Invictus e Death in June, ovvero le tre entità artistiche contemporanee più importanti per quanto concerne l'invenzione e la definizione dei canoni di quello che è uso definire folk noir, folk apocalittico o neo-folk.

Ed è proprio a Wakeford che spetta la palma della migliore performance del lotto, grazie allo splendido "What If...", rilasciato a nome Orchestra Noir. Se il Sole Invitto resta la maschera d'elezione indossata dal solo Wakeford per fare i conti con i propri demoni - antimodernisti - interiori, Orchestra Noir rappresenta la declinazione corale in cui cavalcare ed esplorare i sentieri più strettamente connessi con certo immaginario neo-classico.
Sono otto le gemme di artigianato sinfonico che fanno da cornice a questo "What If..." , lavoro che vede la luce per conto di Neuropa Records e che conta - tra gli altri - la preziosa partecipazione alla voce della canadese Autumn Grieve, al secolo Autumn Richardson, artista che già avevamo incontrato all'interno di Triple Tree, ulteriore progetto che vede coinvolto il bardo britannico.

Intendiamoci, molto spesso accade che il cimentarsi in riletture e riproposizioni degli stilemi caratterizzanti la musica (neo)classica e sinfonica spesso e volentieri tenda a partorire goffi e malriusciti esperimenti, traboccanti di pacchiane architetture sonore tronfie e barocche che, in realtà, nascondono la pochezza intellettuale e poetica di chi vi si dedica. Non è il caso, ovviamente, di questo "What If...", che suona particolarmente ispirato e che quindi potrà fare la gioia anche di coloro i quali non sono usi seguire con particolare interesse le declinazioni sinfoniche di certa musica europea.
È impossibile infatti non rimanere ammaliati e rapiti dalla fragile compostezza di quel solitario peana che apre una traccia come "A Second Before". Lamento che si schiude in un intenso e struggente controcanto per pianoforte e archi, sul quale irrompe carezzevole la voce dell'aedo Wakeford: probabilmente resterà uno dei pezzi più emotivamente coinvolgenti cui ci ha obbligati negli ultimi anni il bardo britannico. Allo stesso tempo, immediata arriva la percezione di rasserenamento e delicata dolcezza che si sprigiona a partire dal prologo "The House On The Hill", requie che si tramuta quindi in indefinito senso di abbattimento interiore che prende corpo nei fiati di "Bedlam".

Se esiste un disco capace di accogliere e salutare l'inverno appena iniziato, allora quell'opera è senza ombra di dubbio alcuna "What If..".

(22/12/2010)

  • Tracklist
  1. The House On The Hill
  2. Bedlam
  3. Nightjar
  4. A Second Before
  5. Circus
  6. What If
  7. A View From A Hill
  8. Spitfire
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