The Wave Pictures

Dopo i buoni riscontri del precedente “If You Leave It Alone” (che hanno permesso alla band una distribuzione americana del proprio catalogo più recente su Moshi Moshi), il trio originario del Leichestershire torna un po’ a sorpresa con un nuovo album, pubblicato e distribuito soltanto in Germania, Spagna e in Italia (grazie alla nuovissima e assai interessante etichetta Interbang Records, che ne edita un’allettante versione vinilica a tiratura limitata, ordinabile dal sito della label).

La consolidata ricetta del simpatico terzetto non cambia poi molto: in linea di massima, infatti, questo “Susan Rode The Cyclone” appare del tutto identico e speculare ai dischi precedenti, all’insegna di un folk-pop forse soltanto un filino più elettrificato e "garage" (per così dire, almeno... si sentano ad esempio “Kittens” o “Cinnamon Baby”, dal passo quasi blues). I Wave Pictures non sono infatti, in ultima analisi (e non dovremmo stupircene poi troppo), una band molto interessata a scrollarsi di dosso quella patina di coltivata naivette campagnola, felicemente goffa e un po' lagnosa, che a suo modo li distingue dal caotico marasma degli altri illustri colleghi albionici, e quello che anche stavolta ci lasciano nelle mani è la pagina appallottolata di un umorismo surreale e sbilenco, alla Jonathan Richman che si è laureato a Cambridge e ha poi frequentato la scuola della malinconia provinciale degli Smiths, marinando gran parte delle lezioni per una passeggiata nei campi, come piccole pepite del candore di “Sweetheart”, “Blind Drunk” o “I Just Want To Be Your Friend” ben dimostrano.

Tutti i discepoli di David Tattersall e soci troveranno insomma saporito pane per i loro denti e nuove improbabili storie da ricordare e appiccicarsi sul cuore. Il mito continua, e, questo va detto, si fa sempre più appassionante.

06/06/2010