I Trouble Books non perdono la capacità di incantare con canzoni che sembrano sogni avvolti dentro morbida carta da zucchero. "Gathered Tones" non cambia la formula del precedente album "The United Colors Of Trouble Books": languide melodie pop suonate su vecchi sintetizzatori analogici o su una chitarra elettrica; ogni tanto un pigro loop a dare ritmo; e intorno rumori leggeri per ricreare l'atmosfera di una cameretta. Bedroom music si diceva.
A voler trovare delle differenze con il disco precedente sembra ci sia sulle nuove canzoni un maggior utilizzo dei sintetizzatori. Gli undici brani del disco sono spesso legati assieme da esili sinusoidi che creano una sorta di filo conduttore. La bellissima "Ascending Kidney" che apre l'album potrebbe essere una demo dei Broadcast. La più movimentata "Past The New Parking Deck" getta invece ponti con l'elettro-pop dei Lali Puna. Su "From Colfax Place" Keith Freund, Linda Lejsovka e Mike Tolan cercano di aggiornare il concetto di dream-pop cortocircuitando i bagni ambientali di Brian Eno con le derive post-shoegaze di Odd Nosdam e Jessica Bailiff. Ancora Eno torna in mente sulle languida "Abandoned Monorails Station", che chiude la prima facciata dell'album.
Il lato B si apre con l'elettronica alla To Rococo Rot di "Tropical Islands, Germany". Seguono un paio di brani più opachi della norma, intervallati da una breve nenia strumentale, "Dazzle Ships (Part IV + V)". La magia ritorna sull'intro di "Dusk Accelerator", prima della languida chiusura di "Houseplants", quasi una new age in bassa fedeltà.
Come i precedenti lavori dei Trouble Books, Lp o 12" che siano, anche "Gathered Tones" è stato stampato su vinile per l'etichetta di casa MIE, mentre a occuparsi della stampa europea del cd è la lussemburghese Own.
07/03/2010