Horrid Red

Celestial Joy

2011 (Holidays Records)
new wave, post-punk
7.5

Da un lustro o poco più, abbiamo imparato ad apprezzare il caustico punk-garage californiano, intriso di attitudine kraut, degli intercontinentali Teenage Panzerkorps. Ora, sia per la frangia statunitense che per quella europea dell'insana formazione, come per ogni creatura del circuito musicale underground che si rispetti, è tempo di "vestiti nuovi". Edmund Xavier e Bunker Wolf, rispettivamente chitarra, basso e vocals dei Panzerkorps, hanno infatti deciso di accantonare per un po' le distorsioni velenose e gli anatemi biascicati della band d'origine, e di esplorare i territori più emozionali e cupi della new wave, dando vita, col fedele contributo di Catholic Pat, al side-project Horrid Red.

La realizzazione di "Celestial Joy", uscito per l'italiana Holidays Records in 400 copie in vinile, ha visto l'ingresso nella premiata ditta Xavier-Wolf di Mr. Clay Ruby (alias Burial Hex) che, col suo tocco sintetico, ha partecipato attivamente alle registrazioni durante le prime apparizioni live degli Horrid Red lungo tutta la West Coast americana. Questo secondo album prende un tantino le distanze dalle deprimenti sfumature synth-punk delle precedenti release, tra cui "Empty Lungs" (2010) e "Pink Flowers" (2011).
Il titolo stesso dell'album è sintomatico di una sorta di incipiente (e temporanea?) rottura col passato e costituisce un po' il leit-motiv dell'intera tracklist, in cui certamente non compaiono titoli assimilabili ai precedenti "Dead Inside" o "Suicide Daydream". Tra citazioni di grandi maestri quali i Cure ("Forever Is Too Long" e "Nothing In My Heart"), immersioni in un morbido noise-punk ("Wash Away The Dust") e episodi di ipnagogica fuga contemplativa ("Marble Staircase Part III"), il sottile trasformismo affascina non poco. La divisioniana "Afternoon Wreaths" è l'episodio strumentale che chiude il lato A dell'Lp.

Nel lato B predominano, invece, un'aggressività più accentuata e un apporto più incisivo dei synth di Burial Hex. "Men And Sand" è una scheggia electro-punk scandita dai vocalizzi marziali di un Wolf in veste comiziale, mentre "Tragic Image", episodio tra i più riusciti dell'album, è un "mostro a tre teste": strizzatina d'occhio iniziale all'industrial targato Savage Republic (ché sempre di California si parla), intermezzo che scimmiotta la techno ai suoi primordi e prologo danzereccio.
Sulla stessa linea d'onda della precedente "Afternoon Wreaths" è sintonizzata la title track, godibile capitolo new wave con spolveratina sintetica sul finale e modulazioni protese all'inasprimento; "Colored Lights" è la sporchissima ballata neofolk (di matrice pearciana) che fa da anticamera a "Horrid Life (Burial)", degno epilogo acido di una prova che convince e conferma il patto di sangue sull'asse Berlino-San Francisco.

 

 

08/12/2011

Tracklist

  1. Wheel Of The Dead

  2. Forever Is Too Long

  3. Wash Away The Dust

  4. Marble Staircase Part III

  5. Nothing In My Heart

  6. Afternoon Wreaths

  7. Men And Sand

  8. Tragic Image

  9. Celestial Joy

  10. Meager Vines

  11. Colored Lights

  12. Horrid Life (Burial)

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