Opus Avantra

Introspezione (ristampa)

2011 (Cramps / Edel)
progressive rock

Da un paio di mesi sono disponibili le ristampe dei primi due album degli Opus Avantra, uno dei nostri gruppi progressive meno ligi ai canoni propriamente prog e che ormai da anni godono di una sempre crescente fama underground, sia in Italia che all'estero (in Giappone in particolare, dove si sono recentemente esibiti in concerto).
Gli Opus Avantra si formarono nella provincia veneta nel 1973 grazie all'incontro tra un pianista e compositore di estrazione classica (aveva seguito dei corsi di Stockhausen, Gaslini, Waldron, Manzoni), il vicentino Alfredo Tisocco, una giovane soprano di nobile casata quale Donella Del Monaco (nipote del celebre tenore Mario), da un sedicente "filosofo dell'arte" come Giorgio Bisotto (ma in realtà fu, fino alla sua scomparsa, nel luglio del 2011, un imprenditore di sostanze chimiche industriali nel trevigiano e futuro marito della Del Monaco) e dal produttore napoletano Renato Marengo (poi produttore per la Nuova Compagnia di Canto Popolare, i fratelli Bennato e Luciano Cilio), con il chiaro intento di fondere l'avanguardia con la tradizione (Avantra è infatti la contrazione tra avanguardia e tradizione) per creare un genere musicale nuovo, libero da confini stilistici. Insomma, un intento audace, anche se non scevro da qualche pretenziosità di troppo.

Non a caso, sebbene "Introspezione" (Trident, 1974) collezionò qualche buona critica al suo apparire, qualcuno lo stroncò pure, come fece, per esempio, Dario Salvatori. Certo è che la parvenza di "spocchia" non è mai mancata agli Opus Avantra, anche per quanto riguardava il loro approccio nei concerti da vivo. Pure "esteticamente", sembravano snob e altezzosi rispetto agli altri gruppi progressive dell'epoca, come gli Area, il Banco, i Jumbo, gli Osage Tribe o i Pierrot Lunaire (che è forse il gruppo italiano che è stilisticamente più affine agli Opus Avantra ma che, a mio avviso, è di gran lunga più importante).
La Trident (l'agenzia concerti e casa discografica indipendente di Angelo Carrara), ormai agli sgoccioli finanziari, pubblicò il loro primo album nel 1974. "Introspezione", per quanto un poco pretenzioso, è però un eccentrico amalgama di stili diversi, in particolar modo classici e alcuni davvero ben riusciti. Il breve intro di "Introspezione" è pura musica concreta nel segno di Pierre Schaeffer e Pierre Henry, con contrappunti atonali di pianoforte alla Stockhausen.

"Les Plaisirs Sont Doux" (con tanto di liriche in francese, cosa che fece storcere il naso a Dario Salvatori) e "L'Altalena" richiamano i lieder romantici di Schubert e Schumann. "La Marmellata" è una bizzarra filastrocca infantile con un inatteso finale condotto da una fuga di piano. "Il Pavone" (uscito anche su singolo e che fu accusato di plagio nei confronti di un pezzo scritto per Mina) è di stampo pop raffinato orchestrale. Si sconfina nella contemporanea in "Monologo", memore dei pezzi vocali che Luciano Berio scrisse per Cathy Berberian e nel lieder dodecafonici alla Alban Berg di "Oro" e di "Deliee".
"Ah, Douleur" inizia come una sonata di Scarlatti o di Rameau per poi terminare in un progressive-rock trascinante. Il pezzo forse più originale è il conclusivo "Rituale", dove si avverte quasi un'anticipazione del "rock in opposition" gotico degli Univers Zero.

La presente ristampa include anche la versione integrale di "Introspezione" (della durata di 6 minuti, anziché due), che era già presente nella precedente ristampa della Artis del 1989. Va detto che questa edizione del 2011 è esattamente identica a quella vecchia della Artis e nessun remastering è stato adottato. La presente Cramps non è quella storica di Gianni Sassi, bensì lo stesso marchio che Alfredo Tisocco rilevò dalla storica label milanese, prima con la Artis e ora con questo nuovo ingaggio con la Edel.

01/01/2012

Tracklist

  1. Introspezione
  2. Les Plaisirs Sont Doux
  3. La Marmellata
  4. L'Altalena
  5. Monologo
  6. Il Pavone
  7. Ah, Douleur
  8. Deliee
  9. Oro
  10. Rituale
  11. Introspezione (Integrale)

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