Alanis Morissette

Havoc And Bright Lights

2012 (Collective Sounds)
rock-pop, songwriter

Ci sono alcuni elementi che predispongono a un atteggiamento positivo, nei confronti del settimo album di studio della Morissette. Arriva con una nuova casa discografica - la Collective Sounds - dopo quattro anni di silenzio. Ad affiancarla non c'è solo il vecchio collega Guy Sigsworth, ma anche Joe Chiccarelli, un nome che ha avuto a che fare con Frank Zappa (fra gli altri). Magari è la volta buona. Magari dopo il tremendo "Under Rug Swept" e il tanto altisonante quanto banale "So-Called Chaos", Alanis Morissette torna al meglio. Magari torna a vibrare la potenza dell'icona femminista degli anni 90, spettinata e ribelle in quel gran pezzo di storia del rock che è il feroce - nonché unico album di valore della cantante - "Jagged Little Pill".

E invece, no. "Havoc And Bright Lights" è una luminosa e perfetta metafora della noia. La delusione arriva immediatamente con il singolo, "Guardian", spudoratamente radiofonico: un rock-pop melanconicamente anni Novanta, manchevole d'idee e d'ispirazione, ma fin troppo pieno di elettronica insipida e vaga, con le strofe a ricamare ritornelli in una forma-canzone standardizzata, senza filo emotivo, senza crescendo, senza profondità. Affondando, invece, nella superficialità di "Woman Down", l'attenzione inizia già a calare, e si fatica a distinguere un brano dall'altro. La melensa ballad "'Til You" rincara la dose, e neanche l'easy rock di "Empathy" riesce a svegliare l'ascoltatore e a salvare l'album.

"Questo disco come sempre è un'istantanea delle cose che mi ossessionano, cui tengo e di quelle per cui mi sveglio alle quattro del mattino: i miei momenti più introspettivi". Così la cantautrice americana commenta il suo ultimo lavoro. In effetti, sono proprio i testi a costituire l'unico lampo di luce in queste dodici canzoni, che tracciano collegamenti tra il microcosmo dell'intimità e il macrocosmo della politica e della società, e che si riprendono un po' rispetto ai lavori precedenti. Il verso più felice è: "I'm a tattooed sexy monkey dancing", che ammicca a personalità facilmente rintracciabili nel mondo della musica popolare. Peccato che sia cantato in "Celebrity", un brano i cui artificiosi e pretenziosi colori dark non bastano a staccarsi dal generale senso di sommessa incompiutezza che caratterizza l'intero "Havoc And Bright Lights".
Insomma, se la musica è scontata, nell'arte di Alanis Morissette rimane comunque la sua identità di donna integra e intelligente, che canta e tiene il palco gradevolmente, con deliziosa umiltà. Quindi: quattro e mezzo, senza contare, poi, l'amarezza di quando ci si potrebbe aspettare molto, ma molto, di più.

04/09/2012

Tracklist

  1. Guardian
  2. Woman Down
  3. 'Til You
  4. Celebrity
  5. Empathy
  6. Lens
  7. Spiral
  8. Numb
  9. Havoc
  10. Win And Win
  11. Receive
  12. Edge Of Evolution

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