Dino Fumaretto - Sono invecchiato di colpo

2012 (Trovarobato)
songwriter
6.5

Elia "Dino Fumaretto" Billoni, pianista, cantante e autore mantovano, compone le sue prime canzoni a partire dal 2002, pubblicandole in Ep a mo' di numeri di rivista letteraria. Bagattelle come "Mi dovrei applicare" importano i sofferti saliscendi di Tim Buckley, e più in generale rigurgiti nervosi figurano in mezzo a climi da menestrello medievale col piano al posto della chitarra ("Vedersi vivere", "Iiiih!"). Il suo piano, talvolta quasi classico, ha una forma di virtuosismo spicciolo e umilmente pirotecnico.
Anche quando si dà alle note ribattute tipiche della ballad, il tutto è sferzato da assonanze surreali ("Buchi in città", "Canto dal vulcano"), e la sua comicità d'avanguardia si dipana con triste monotonia a metà via tra vaudeville e minimalismo ("Sfuggito", "Ti ricordi il mio dolore?"). L'assenza di arrangiamento, centrato esclusivamente sul piano solitario, gli permette di donare alle sue canzoni qualità da fine 800, da tabarin ("Trattato come un talebano", "La fatica dopo l'amore"), con discreto istrionismo. Questa prima parte di produzione è antologizzata nella raccolta "Buchi 2002-2006" (2006).

Trovarobato Dischi scopre finalmente l'autore e lo traghetta al formato lungo per "La vita è breve e spesso rimane sotto" (2010), che per la verità non si discosta molto da questo paradigma (e peraltro contiene alcune canzoni già comparse nei primi Ep), al massimo insistendo con i giochi canori in "Soffio di vento", "Vita in ufficio" e "Nella casa", e sussurrando nuovi suoni, oltre al piano onnipresente, ancora poco influenti ("Immersioni", "Scorpione nero"), ma pure vantando il coro solenne di "Nuvole e meraviglie" e la filastrocca con grammelot di "Always Look On The Bright Side of Life".

"Sono invecchiato di colpo", il secondo album, è invece la sua prima summa. Qui Billoni passa in rassegna sia Ivan Graziani che Giovanni Lindo Ferretti; le sue sono ormai vignette stilizzate, più che vere canzoni; le melodie sono tratteggiate da un pianoforte elementare da recita dell'asilo nido. Gli accompagnamenti s'innestano naturali, quasi generati dal piano stesso dopo tante canzoni solitarie, e quasi sconfinanti nel concertino classico. "Tu sei pazza" e "Insonnia" potrebbero essere i due manifesti della presa di coscienza dell'autore.
Lo spirito decadente si esprime pienamente in liriche ironiche e martoriate, così come un umore intellettuale da cantastorie borderline alla Piero Ciampi, specie nella triste ninnananna di "Risvegli", ma una superiore grazia di scrittura emerge in "Film dell'orrore", ballata con theremin e kazoo.

Il tempo sostenuto (ma sempre leggiadro ad alternarsi tra piano e tastiere fantasma) di "Mente spostata", e il siparietto da avanspettacolo di "Non ti emoziono più", mettono in evidenza anche l'aspetto ritmico (il tango), mentre il lugubre fischiettio di "Una vacanza", con pause ansiogene nel solfeggio ostinato del violino, è l'esercizio più astruso di orchestrazione. Il momento più brillante dell'album però è forse lo scaltro approfondimento delle nevrosi di Giorgio Gaber e Roberto Vecchioni in "Il nuovo che avanza".
Il piano quasi sparisce nel valzer elettronico della title track, che vorrebbe assorbire l'intero concept con una chiusa corale-maniacale, ma in realtà devia per un'altra strada, sia nel suono che nella durata (ben sei minuti, una vita se confrontata ai due di media delle altre), soprattutto nelle liriche linearmente narrative senza buona parte del non-sense che lo contraddistingue, e soprattutto senza l'arguzia delle canzoni che la precedono.

Nuovo menestrello col dono, e la volontà, tutta quasimodesca, della sintesi da epitaffio, ma a modo suo docile, accattivante, talora appiccicosa. Sta in un'altra era, un presente che parla al passato del domani, ma questa collezione di soliloqui suona soprattutto come una piccola dedica a una misteriosa, generica disillusione.
Notevoli gli interventi di Nicola Cappelletti ai violini, alle percussioni, e al fischio di "Una vacanza".

25/04/2012

Tracklist

  1. Cosa c'è nel frigo
  2. Insonnia
  3. Risvegli
  4. Tu sei pazza
  5. Film dell'orrore
  6. Mente spostata
  7. Una vacanza
  8. Non ti emoziono più
  9. Il nuovo che avanza
  10. Sono invecchiato di colpo

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