Che delizia, questo nuovo disco dell’instancabile Euros Childs. Quattro lavori in quattro anni (nei quali è passato dal country all’elettronica), una collaborazione con Norman Blake dei Teenage Fanclub nei Jonny e una con Meilyr Jones dei Race Horses negli ultimi due. Ma quando si ha ancora la freschezza, dopo tutti questi anni, di fare un disco di grande pop, alla propria maniera, ma anche con l’intenzione precisa non di sproloquiare dal proprio eremitismo frusto di artista maturo e autoprodotto, ma di comporre canzoni popolari (arrivando anche a cantare in gallese in “Clap A Chan”) con il giusto (dis)impegno... Beh, allora ci si può solo inchinare a un talento e a una spinta artistica innati.
Istrionicamente Rhys-siano nella filastrocca pupazzesca e beatlesiana di “Be Be High”, Euros ammicca a McCartney in “Good Feeling”, conquistando con una collezione allegramente vintage di brevi brani di pop prevalentemente pianistico, arrangiato con un minimalismo dimesso ma vicino al cuore di chi ascolta, come le sue sempre impeccabili interpretazioni (simpatico quando si mette la brillantina in “Roogie Boogie”).
Qualche comparsata del fiddle della sorella Megan, come nelle sfumature glam, prog e psichedeliche dell’ottima “Headphone Mona”, un tributo ai sodali Teenage Fanclub in “I’m Seeing Her Tonight”, una brevissima serenata acustica (“Skipping And Dancing”), un ancheggiamento Bowie-iano in “Painting Pictures Of Summer”.
Un disco rassicurante, come scoprire che un vecchio amico ancora si ricorda di te. Una cosa è sicura: Euros Childs si ricorda sempre dei vecchi amici.
23/11/2012