Nell’oceano produttivo quasi calligrafico che cita gli anni 80 e 90, si inserisce il ritorno di una formazione cult scozzese. Autori di un pop-soul corposo e ricco di citazioni funk e r’n’b, gli Hue And Cry nascono con il movimento Honey At The Core, che inondò le classifiche inglesi con gruppi come Wet Wet Wet, Deacon Blue, Bluebells e Big Dish. "Hot Wire" risponde alle esigenze di un cospicuo gruppo di fan, rivelandosi capace di estrarre dal loro passato discografico una sequenza di meraviglie armoniche, ignorando alcune pagine più prevedibili.
Con una miscela di pop intrisa di folk, country, jazz e musica latina, i fratelli Pat e Greg Kane osarono sfidare il jazz più colto coinvolgendo l’abile produttore Richard Niles e la leggendaria Linn Records. Il successo li portò fuori dai confini inglesi, la collaborazione contaminò definitivamente il loro sound: Michael Brecker, Mike Stern e altre star del jazz-rock impreziosirono il loro adult-pop dando lustro a tutta la loro carriera.
La voce calda e avvolgente di Pat Kane ha il dono di rendere la loro musica facilmente riconoscibile, e le due tracce iniziali di “Hot Wire” (ovvero “Duty To The Debtor” e “Little Man”), possiedono lo swing e il brio dei vecchi Chicago e dei Blood Sweat & Tears, tra fiati e doo-wop che trasportano l’ascoltatore in un vecchio jazz-club di New Orleans, ma anche nel trascinante mondo della musica black alla Stevie Wonder.
I fratelli Kane non mostrano però stavolta troppo coraggio e audacia, scivolando a volte su un pop-soul prevedibile (“Hand And Heart” e “If You Want Changes”), ma restano comunque abili nel trasformare alcuni episodi (“Summer Head/Daze” e “Irreversible Situation”) in qualcosa di più di un esercizio di stile. Il trittico di gemme pop viene infine completato dall’ottima ”I Can Have It All”, che sembra uscire da un vecchio album della Motown Records, mentre le due ballad (“Fail You Better” e soprattutto “Darkness Falls”) confermano lo stato di salute del duo.
"Hot Wire" non è forse il loro album più riuscito, ma c'è molto da apprezzare nella loro raffinata rievocazione del soul anni 80.
21/01/2013