Lasik Surgery

Con la recente e improvvisa scomparsa di Pierpaolo Zoppo, leader dei Mauthausen Orchestra, va via uno degli artisti storici di quella che fu la scuola italiana industrial vecchia maniera. Musicalmente coadiuvato da Gianluca Favaron (Under The Snow, Zbeen), Lasik Surgery è uno dei suoi ultimi progetti paralleli.
La luttuosa copertina nera, e il titolo stesso dell’album (“Mission Is Terminated”) porterebbero a pensare che l’album sia il capitolo finale del compianto Zoppo. Questo meraviglioso messaggio post-mortem di sole pochissime copie esce in cassetta per la neonata e italianissima SantoS: etichetta fattasi notare per la singolarità di alcune uscite in formato floppy disk.

Da fonti dello stesso Favaron, pare che i master sorgente delle due tracce del disco - realizzate lo scorso anno da Zoppo - originariamente suonassero con cadenze in stile kraut/psichedelico. Il risultato finale, invece, è un oscuro, dronico e tenebroso impasto melmoso che si può definire death-industrial.
Acidi e corrosivi droni, squarci di abrasivi rumori industriali, taglienti e marmorei epitaffi ambient, spettri del passato che tentano invano di trascinare l’anima nell’oscuro e profondo baratro, rendono - assieme all’ottima opera di mastering di Giuseppe Verticchio (Nimh) - “Erstickung” e “Verletzung” due composizioni oltremodo funeree. Due lunghe e sulfuree suite, in cui si intrecciano tempestosi tappeti dark-ambient, metallici e mortali richiami di campane, e melodie provenienti da organi di una cattedrale gotica sconsacrata. Un diabolico monolite che farebbe immediatamente pensare a un viaggio senza ritorno, ad una discesa all’inferno, mentre invece è un’interminabile e infinita attesa in un tetro e nebbioso limbo con la speranza di qualche spiraglio di luce bianca e abbagliante.

“Mission Is Terminated” si vedrebbe bene come sonorizzazione di uno di quei vecchi, malati e malsani film muti di inizio del secolo scorso; esattamente come fecero in modo splendido i KTL nel 2008, sonorizzando il celebre lungometraggio svedese del 1921 di Victor Sjöström dal titolo “The Phantom Carriage” (“Il carretto fantasma”).

21/09/2012