Maurizio Bianchi

Celtichants

2012 (Alone At Last)
apocalyptic ambient

Voglia il cielo che il lettore, imbaldanzito e diventato momentaneamente feroce come ciò che sta leggendo, trovi, senza disorientarsi, la sua via dirupata e selvatica attraverso gli acquitrini desolati di queste pagine oscure e venefiche.
- Conte di Lautréamont -

 

Queste poche righe sono state estrapolate dal Canto I dai “Canti di Maldoror” del poeta maledetto Isidore Lucien Ducasse, cui l’industriale maestro Maurizio Bianchi dedica questo suo ultimo lavoro. Semplici ma tenebrose parole d’introduzione: un monito, una porta d’ingresso verso incubi apocalittici di sopravvivenza post nucleare che possono derivare da un solo ascolto di “Celtichants”.

Fornito in un gustosissimo e ben confezionato digipack in cinquecento copie, di cui le prime cinquanta autografate dallo stesso Bianchi, “Celtichants” – coadiuvato anche in quest’occasione dalle autorevoli e sapienti mani di Pharmakustik (Siegmar Fricke) – è un album massiccio e roccioso, come le immagini di strutture basaltiche che accompagnano l’artwork, ma anche microstrutturalmente duro quanto il sarcofago in granito della tomba del faraone Cheope situato all’interno della grande piramide di Giza.
Potrebbe tranquillamente essere stato registrato all’interno di un sottomarino sovietico classe tifone, intrappolato e in caduta libera sotto i ghiacci della banchisa polare artica.

Le paratie stagne si accartocciano e implodono; rivetti, dadi, viti, bulloni, tubazioni in acciaio nitrurato e manometri di profondità, esplodono per l’elevata pressione esterna, mentre intanto il tasso d’anidride carbonica comincia a prevalere sulle riserve d’ossigeno, fino al raggiungimento del collasso cardiaco e cerebrale degli ormai miseri e disperati marinai.
Il maledetto battello continua la sua discesa verso gli oscuri abissi oceanici adagiandosi nel sabbioso fondale; il freddo e l’oscurità prendono il predominio, quando all’improvviso l’assoluto e profondo silenzio viene squarciato da echi, cori e riflessi angelici che si ostacolano, s’intrecciano e battagliano con infernali e glaciali soundscape per la contesa delle numerose anime ingabbiate all’interno del sommergibile.

08/10/2012

Tracklist

  1. Celtichants

Maurizio Bianchi sul web