Sembra questo il valore principale di questa uscita, in realtà piuttosto scialba soprattutto sotto il profilo della scrittura, ancorata a capziose idee melodiche che solo in poche eccezioni prendono respiro (“Wave Forms”).
Per il resto, il molle soul-folk di “Here Here”, il pop-rock radiofonico di “Becoming A Gunship”, il cabaret beatlesiano di “Nil”, lo sghembo guitar-pop Droste-iano di “We’ll Do It So You Don’t Have To” – e così via, compresi alcuni fugaci ripescaggi glam – non fanno altro che certificare un eclettismo non suffragato dall’ispirazione necessaria.
È così che “Ski Mask” rappresenta l’ennesimo testamento di una band da tempo ormai alla ricerca di una freschezza, di un’inventiva perduta.
(14/09/2013)