Sturgill Simpson

High Top Mountain

2013 (Self-released)
outlaw country

“The most outlaw thing that I ever done is give a good woman a ring”
da “Life Ain’t Fair And The World Is Mean”

La missione auto-proclamata da Sturgill Simpson pare sia quella di far rivivere la musica che suonavano i suoi nonni: ci riesce benissimo, perché il country dei fuorilegge non pretende certo che uno si metta a rapinare carovane o contrabbandi alcool – ma, semplicemente, che uno sia sé stesso, rispetto alla musica popolare appositamente massificata.
Sgombrato il campo da questo equivoco, Simpson, già frontman nei Sunday Valley, si dedica al suo country duro e puro, ma mai sgradevole o eccessivamente folkloristico; il genere è ormai oggetto da degustazione, e lo si capisce dal procedere quasi orchestrale, erudito dei suoi arrangiamenti di slide, in una controparte certo meno “post” delle ultime produzioni americane, da Hiss Golden Messenger a Elephant Micah.

Qualche intuizione melodica in più sarebbe magari gradita, ma il canone si sviluppa ciononostante con grande grazia e struggimento (“Water In The Well”) e con grande compostezza formale anche nelle tracce più “honky-tonk” (“You Can Have The Crown”, “Sitting Here Without You”), a ricordare la pulizia dell’ultimo di Gillian Welch e l’ispirazione e la vitalità di “Here’s To Taking It Easy” di Phosphorescent.

“High Top Mountain” si presenta, in generale, come buon disco di genere, con qualche colpo prettamente revivalista (la chiassosa Cash-ata di “Poor Rambler”) ma anche qualche caduta di stile, soprattutto nei testi, in alcuni casi un po’ dozzinali (“Hero”). Con l’umore giusto, però, strapperà senz’altro un bel sorriso.

25/06/2013

Tracklist

  1. Life Ain’t Fair And The World Is Mean
  2. Railroad Of Sin
  3. Water In A Well
  4. Sitting Here Without You
  5. The Storm
  6. You Can Have The Crown
  7. Time After All
  8. Hero
  9. Some Days
  10. Old King Coal
  11. Poor Rambler
  12. I’d Have To Be Crazy

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