Josh Tillman prende una pausa dagli eccessi del suo alter ego Father John Misty e torna alle atmosfere intime e raccolte della sua produzione iniziale per firmare la colonna sonora di "The History Of Caves", debutto alla regia della sua neo-sposa Emma Tillman.
Dieci brevissimi brani strumentali, per poco più di 15 minuti di durata complessiva, registrati ai Five Star Studios di Jonathan Wilson – senza l'egida del proprietario ma con Bryce Gonzales a prendersene cura – in cui il cantautore, ormai losangelino, dimostra di aver fatto grandi passi avanti nelle capacità di scrittura e composizione.
Stavolta non c'è la voce calda e potente di Tillman, infatti, a riempire i vuoti compositivi dei lavori pre-FJM; ma è una mancanza che non si avverte: pur nella loro estremamente breve durata, i pezzi sono complessi, strutturati e bilanciati, uniti organicamente da temi ricorrenti
Non è, però, un disco di facile approccio, questo. A un primo impatto, si avverte fortissima la sua dipendenza dalle immagini del film a cui è legato, anzi, slegato, soprattutto per il timing dei brani, che si trasformano più in schizzi, in appunti per future composizioni, con grandissime potenzialità ancora da sviluppare. Una sensazione che a poco a poco si spegne, procedendo con gli ascolti e scoprendo le stratificazione e il concetto compositivo unitario della colonna sonora.
Le storie di una famiglia disfunzionale sono accompagnate da un folk emozionale, tanto caldo quanto cupo, discendente diretto del sound di "Singing Ax", ultimo disco a firma J.Tillman, a cui si unisce la reminiscenza fleetfoxesiana dell'impasto vocale scelto per la tracca di chiusura, "Title Themes For Boy Voices" – sono i titoli, in quest'occasione, a godere della spinta creativa meno pacata del cantautore, da "Finish Those Cigarettes And Go To Bed" a "Tender Is The Night In Paperback", che gioca con F. S. Fitzgerald.
Nell'attesa del prossimo lavoro di Father John Misty, rimane la speranza che questo "The History Of Caves", stampato in sole duemila copie in vinile per il Black Friday, sia il segno del ritrovato equilibrio emotivo e compositivo di Josh Tillman.
16/12/2013