L’estetica lo-fi fratturata di Damon McMahon trova in questo nuovo “Love” il compimento di un impegno tecnico più pronunciato, perfezionato in compagnia di membri dei Godspeed You! Black Emperor e con Colin Stetson a esibirsi in qualcuna delle sue comparsate al sax. Ne risulta così un disco che sovrappone – cosa non nuova dopo la firma di Marissa Nadler – la visione Sacred Bones al cantautorato americano classico.
McMahon aka Amen Dunes si muove con una certa coerenza d’insieme tra atmosfere Velvet-iane (“Everybody Is Crazy”) e stranianti stomp country blues che sembrano richiamare il disagio di “Neon Bible” (“White Child”), fino ad abbozzare enigmatiche normalizzazioni (“I Know Myself”).
“Love” rimane però un disco che vive di sottintesi e quasi mai di contenuti espliciti: laddove la scrittura latita, subentrano fascinazioni spesso appena suggerite – nel bene e nel male, un altro miraggio targato Sacred Bones. Ancora disperso il riferimento ad “Astral Weeks” promesso da McMahon nell’annunciare l’uscita del disco.
25/04/2014