Janek Schaefer

Unfolding Luxury Beyond The City Of Dreams

2014 (Dekorder)
electroacoustic ambient, ambient-drone

In questa chiusura di 2014 che come di consueto sta regalando una serie di sorprese, c'è spazio anche per il (doppio) ritorno di Janek Schaefer. Se pochi mesi fa era stato il turno del meraviglioso gioiello ambientale “Lay-By Lullaby”, uno dei tanti highlight firmati anche in questi dodici mesi da 12k, l'avventura sonora del londinese approda ora a Dekorder, etichetta decisamente più eclettica che quest'estate aveva licenziato lo strepitoso trip firmato Datashock. “Unfolding Luxury Beyond The City Of Dreams” è la prima (e più accessibile) metà di un parto gemellare che intende focalizzarsi sull'intero spettro sonoro esplorato da Schaefer negli ultimi anni. Un percorso del quale la corposissima discografia, orientata spesso in senso ambientale, non rappresenta che una parte, da aggiungersi alle innumerevoli installazioni ed esibizioni performative.

Il disco raccoglie in realtà pezzi con background e origini diverse, accomunati seguendo l'affinità stilistica come unico criterio comune. Qui si resta dunque nel mondo dell'ambient music in senso più stretto, ma le sette tele incise sui due lati di questo Lp muovono dai poli generativi del lavoro precedente attraverso l'implemento massiccio del found sound. Schaefer conferma peraltro anche una delle caratteristiche più peculiari della sua opera, ovvero l'"attivismo" sociale dei suoi concept, ben racchiusa nel palese significato del titolo. L'idea di base è quella di raccogliere spezzoni da una città che vive nell'illusione, mentre alle sue spalle si dispiega il lusso più sfrenato a suffragio di pochi. Ciascun brano tende a vivere di vita propria, a rappresentare un episodio autonomo e a sé stante all'interno di una medesima serie tematica.

Gioielli come “Skyline Ascending” (strappata al Biosphere più granuloso) o “Beyond”, entrambe estensioni di loop di piano provenienti dal precedente “Carpenter”, cercano e trovano un impatto armonico penetrante e a tratti quasi abrasivo. Il tutto rinunciando però alla purezza interiore per entrare a contatto diretto con l'esterno, tramite field recordings chiamate a “filtrare” il suono: il vuoto di un palloncino d'elio nel primo caso, il silenzio spaziale della hall deserta a notte fonda della Stazione Centrale di Londra nel secondo. Il soffio di rumore che accende la monocromia di “Unfolding Honey” - in origine parte dell'installazione “Future Beauty”, dedicata alla tecnocrazia estetica giapponese – mette in risalto pure quel grigiore meccanico tipico della tecnopoli.

Uno scenario opposto a quello della splendida “Coda”, elaborata su nastri di John Dankworth e a lui dedicata, e della meravigliosa “Luxury”, il cui drone orchestrale rappresenta il vertice dell'intero disco. Ma l'interesse di Schaefer per la purezza formale della musica generativa non si perde del tutto ed è qui rappresentato in una “White Lights Of Divine Darkness”, con dedica al compianto John Tavener, che rivede il Marsen Jules di “The Endless Change Of Colour” sporcandolo di sibili e scrosci liquidi mai eccessivi. Il cuore caldo e tutto buddiano di “City Of Dreams”, costruito attorno a un tema di pianoforte originariamente destinato alla produzione teatrale “The Mill”, è l'altra vetta di un disco che conferma nuovamente l'incredibile densità e intensità dei soundscape di Schaefer, nonché il suo status di indiscutibile fuoriclasse.

30/12/2014

Tracklist

  1. White Lights Of Divine Darkness (For Sir John Tavener)
  2. Unfolding Honey
  3. Luxury
  4. Skyline Ascending
  5. Coda (For Sir John Dankworth)
  6. City Of Dreams
  7. Beyond


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