Majakovich

Il primo disco era meglio

2014 (V4V)
alt-rock

Gli umbri Francesco Sciamannini, Giovanni Natalini, Francesco Pinzaglia fondano i Majakovich all’inizio della seconda metà dei 2000. “Songs for Pigs”, primo Ep del 2009, contiene le loro prime trasformazioni: il boogie con crooning alla Elvis che si tramuta in ska in bassissima definizione di “Frost”, una “Numb” che quasi plagia la linea vocale della “Living In The Past” dei Jethro Tull e poi si riduce in canzone da radiolina, la ballad Pearl Jam-iana con fanfare tex-mex di “Dr. Skin”, l’inserto di musica da camera nella cantata alla CSN&Y di “In My Car”, le sovrapposizioni di voci in “The Same Blood Ballad”. Il disco, che si fregia di avanzate tecniche di montaggio studio, è inquinato da canzoni convenzionali cantate in italiano.

Gli anthem hard-funk del primo lungo “Man Is A Political Animal By Nature” (2010) annoverano ancor più decisamente cacofonie e scherzi di produzione. Le due parti di “Leonard’s Smile, per un totale di 10 minuti, richiamano a tratti il metal acrobatico e operistico dei System Of A Down, quindi, dopo un intermezzo, scaturisce un lento retrò con musique concrete industriale. L’elettronica, acida divagazione contenuta negli 8 minuti di “Haran Banjo” manda in orbita la canzone che ne fa da introduzione.

Passati ben quattro anni (ma con una fugace apparizione nell'Ep "Meet Some Freaks On Route 66" relativo a “Padania” degli Afterhours), “Il primo disco era meglio” cambia praticamente tutto, a iniziare dal canto, ora stabilmente italiano. Le canzoni vedono con fatica l’incontro tra acrobazie strumentali (ridondanti) e liriche (ingombranti), a parte la progressione con pianoforte di “Colei che ti ingoia”, e meglio ancora i numeri pacati con elettronica: la cantata corale folk di “Ufo” e il gospel solenne di “Prodezze”. I loro collage d’avanguardia si odono vagamente solo nella tenue coda di “L’hype del cassaintegrato” e nella coda ipnotica di “Una vita al mese”. Ma perlopiù questo è un album di regolari emo-core sgolati alla Fine Before You Came e Fast Animals And Slow Kids, e deludenti sortite power-pop e nu-wave.

Secondo album lungo in otto anni di esistenza. Tanta retorica esistenziale e anti-crisi fin dal titolo che vorrebbe essere scaramantico, persino metalinguistico, e che invece capitombola nella moda giovanile: i due primi dischi non erano banalmente “meglio”, avevano uno spirito musicale. Prodotto da Tommaso Colliva, anche a moog e percussioni, con To Lose La Track, Metrodora e Audioglobe. Registrato in dieci giorni. Libero download.

24/07/2014

Tracklist

  1. Devo fare presto
  2. La verità (è che non la vuoi)
  3. Perché Francesco migliora
  4. Colei che ti ingoia
  5. Ufo
  6. Era meglio
  7. L’hype del cassaintegrato
  8. Ho già deciso
  9. Cristo
  10. Una vita al mese
  11. Prodezze 


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