Dietro il
moniker Red Sector A troviamo Andrea Bellucci, nome che ai più attenti non sarà di certo sconosciuto; artista prolifico e mai stanco di sdoppiarsi in molteplici progetti, è attivo come Red Sector A dal 1995, rilasciando quattro album (questo “Transients” è il quinto e il primo su
Silentes) per la storica etichetta elettronica e industriale Minus Habens. Amante di sonorità dark-ambient ha nel tempo prodotto un paio di LP come Subterrean Source per la Desolation House,
sublabel della statunitense Relapse, mentre non sono mancati anche progetti di puro remix come Son-Dha.
La scrittura di Bellucci è difficilmente riassumibile in pochi aggettivi, la cerebralità che avvolge i suoi lavori non li domina in maniera ossessiva e gelida, lasciando attorno uno spazio, una realtà emotiva capace di inquietudini, fobie e visioni multiformi. “Transients” dimostra di avere una pelle solcata da continui impulsi nervosi e muscolari, una giungla ordinata di ritmiche trasversali tra techno e ambient-dub su cui si diffondo umori ectoplasmatici.
Il numero di collaborazioni che Bellucci porta in questo disco è assolutamente incredibile:
Teho Teardo,
Eraldo Bernocchi (degli storici
Sigillum S), Dean Dennis (
Clock Dva), Giorgio Ricci (Templezone), Fabrizio Modonese Palumbo (
Larsen), Andrew Lagowski, Retina.it. Una serie di personaggi che potrebbero contaminare, seppur positivamente, un lavoro e stravolgerne l’identità artistica; qui non avviene e anzi troviamo una straordinaria capacità di amalgamarsi di questi artisti con il tessuto stilistico di Bellucci che li incorpora dentro la propria creatura, dando vita a fredde sequenze sintetiche di fascino dark-ambient che cortocircuitano in un cervello che respira e pulsa elettricità.
“Transients” è un lavoro forse difficile e deve essere oggetto di un ascolto pronto e diligente, rilascia lentamente le sue endorfine per poi ipnotizzare il suo ascoltatore.
17/05/2014