Nato dalla collaborazione col musicista, ingegnere del suono, produttore e docente alle Scuole Civiche di Milano, Matteo Cantaluppi, "FrontEra" è l'album del gradito ritorno, dopo un silenzio più che trentennale, dello storico tastierista dei Biglietto per l’Inferno, Baffo Banfi. La carriera di Banfi inizia prima con i Gee, poi nel 1974 con l'omonimo album dei Biglietto per l'Inferno, oggi considerato un classico del prog italiano più energico ma anche tra i più autentici lavori, con testi che mostrano un sincero conflitto interiore vissuto dal cantante Claudio Canali.
Dopo un secondo album, "Il Tempo della Semina", registrato nel 1975, ma pubblicato solo nel 1992, i Biglietto per l'Inferno terminano la loro breve carriera e inizia quella solista di “Capitan Baffo” che si trasforma, dopo l'incontro del 1975 con Klaus Schulze, da semplice tastierista a vero pioniere della musica cosmica in Italia, insieme certamente al Franco Battiato sperimentale degli anni 1971-1975. Ecco quindi "Galaxy My Dear" (1978), interamente suonato da Banfi, in cui spicca la piccola perla "Goodbye My Little Star". A questo seguiranno "Ma, Dolce Vita" (1979) e "Hearth" (1981), registrati con la casa discografica di Schulze, la Innovative Communication, che mostrano una più spiccata componente ritmica.
Dopo il 1981 Banfi abbandona la sua carriera solista fino ad oggi, regalandoci un gradito quanto inatteso ritorno. Il connubio con Cantaluppi gli permette di inserire i suoi brani elettronici in un contesto che riprende i tardi Tangerine Dream, da "Phaedra" in poi, i suoi esordi di musicista elettronico, la musica atmosferica da film (ad esempio, le colonne sonore di Carpenter o di Vangelis), la sua passione per la musica elettronica “melodica”, magari con uno sguardo a Giorgio Moroder.
Cantaluppi permette a tutte queste influenze di stare insieme senza scontrarsi e senza apparire scontate. Le atmosfere ricreate dai due contengono spesso brillanti intuizioni che, seppur non certamente rivoluzionarie, sono suonate, registrate, assemblate e prodotte in modo praticamente perfetto.
Tale qualità, senza la presenza del bravissimo Cantaluppi, non era affatto scontata. "FrontEra Valley" è l'emblema stesso dell'album, nonché il brano più riuscito, quasi dieci minuti di perfetta fusione di elettronica e archi, che alterna potenza e solennità a momenti più languidi e poetici. La fase più cosmica dell'album si trova all'inizio, con l'intro schulziana di "Kalupia", mentre il brano finale "Blunk Honor", col piano classico iniziale, rappresenta l'anima più romantica ed evocativa. "NuovaEra" termina con trombe solenni disperse in un vento elettronico mentre "Walkavia", inizialmente cupa e ossessiva, si perde dopo pochi minuti in un'elettronica più convenzionale.
15/06/2015